In casa Napoli arriva la prima sorpresa di Rudi Garcia: il tecnico azzurro porta due giovani talenti. Ecco di chi si tratta
Il Napoli ha chiuso, se possibile, la prima fase del ritiro a Dimaro; dopo l’amichevole contro l’Anaune, è tempo di fare sul serio. Lunedì la sfida alla Spal e l’arrivo nella Val di Sole dei calciatori della prima squadra, ha ridotto gli spazi della Primavera. Troppo grande il gruppo per Rudi Garcia che ha dovuto fare delle scelte.
Il tecnico francese, che ha fin qui valutato gran parte dei calciatori della Primavera, ha operato un taglio netto e deciso; a casa in 11, da Marchisano a D’Avino, fino a Turi, Vergara e Iaccarino, passando per Vergara, Russo, Cioffi, Ambrosino, D’Agostino e Marranzino. Sono solo due i superstiti di questa sorta di epurazione.
Obaretin e Coli Saco. Sono loro, al momento il sostituto di Kim ed il vice Anguissa nell’organico del Napoli impegnato nel ritiro di Dimaro. Rudi Garcia l’aveva detto; nella sua esperienza in azzurro punterà anche sui giovani e sembra proprio che i due abbiano attirato le sue attenzioni. Un po’ per necessità, viste le mancanze nei due ruoli, un po’ perché impressionato sia negli allenamenti che durante la partitella contro l’Anaune, i due si sono conquistati altri giorni di allenamento con la prima squadra.
Obaretin e Coli Saco: le caratteristiche dei due nuovi gioielli azzurri
Nato a Forlì, è un gigante di 193 centimetri Obaretin, difensore centrale classe 2003 ed all’occorrenza utilizzabile anche come terzino sinistro; arrivato a parametro zero dal Milan, il ragazzo nella scorsa stagione è stato un punto fermo della Primavera ed in Trentino ha colto di sorpresa il tecnico francese per le sue doti e la sua qualità.
Sono 197, invece, i centimetri di Coli Saco, mediano classe 2002 l’anno scorso alla Pro Vercelli in prestito; lo scouting azzurro ha seguito la sua crescita, ampi i margini di miglioramento per un centrocampista che ricorda, nelle movenze, addirittura Vieira. Maliano nato in Francia, può essere considerato un’alternativa ad Anguissa e crescere nell’ombra del camerunense e chissà che non possa essere lui, alla fine, quell’uno lo trovo sempre annunciato dal tecnico.