Il ritiro dal calcio giocato porta ora Gigi Buffon a valutare quella che sarà la sua nuova missione sportiva, inizia per lui una nuova vita.
Appesi i guanti al chiodo, Gianluigi Buffon rimarrà comunque nell’ambiente calcistico, sono tante già le offerte che sta ricevendo ma ce n’è una che sta avendo nettamente la precedenza sulle altre, ponendolo nuovamente come grande protagonista.
Quasi trent’anni di attività agonistica nel mondo dei professionisti non sono una passeggiata, soprattutto se vissuti sempre al massimo. Gigi Buffon lascia il calcio, scarpe e guanti saranno riposti in bacheca. Nelle prossime ore rescinderà il contratto che lo legava al Parma ancora sino al 2024, aprendo così le porte per una nuova carriera sportiva.
È entrato nella storia, non poteva essere altrimenti per il portiere, che ha esordito nel 1995 in Serie A, in Nazionale due anni dopo e ha vinto dieci scudetti con la Juve (più due revocati) ma soprattutto il titolo mondiale nel 2006, quando le sue parate furono decisive per la Nazionale allenata da Marcello Lippi.
Il feeling con l’Italia è stato speciale, nel bene o nel male. La parata su Zidane nella finalissima del 2006 è ancora impressa nella mente degli sportivi, quel colpo di reni è stata la fotografia di un mondiale dove fu quasi imbattibile. Ancor più impressa, per il pubblico più giovane, è quando ci mise la faccia dopo l’eliminazione dell’Italia allo spareggio mondiale contro la Svezia: andò Buffon ai microfoni in lacrime e non Ventura. Gesti apprezzati che lo portano ora a essere adatto per il nuovo ruolo: sarà capodelegazione della Nazionale.
Come riporta anche il Fatto Quotidiano, l’accordo sarà formalizzato nei prossimi giorni, sembra un ruolo adatto per Buffon che avrebbe così modo di restare nel mondo del calcio, avendo anche un po’ di respiro per il presente. Guiderà la Nazionale in maniera ufficiale negli incontri di rappresentanza, tenendo i rapporti con le altre federazioni e le autorità sportive. Soprattutto, sarà al fianco degli azzurri in ogni gara nonché un utile spalla per Roberto Mancini.
Buffon così rinuncia ad aumentare il record di presenze in Serie A, fermando a 657 gare, ben dieci in più rispetto a Paolo Maldini, ma non è il più anziano ad avervi giocato: prima di lui ci sono Antonioli e Ballotta, non a caso due portieri. Buffon ha inoltre il primato dell’imbattibilità fissato a 957 minuti, raggiunto nella stagione 2015-16: chissà che in Nazionale non possa aiutare Donnarumma a diventare ancora più forte.
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