A Controcalcio, Stefano Sorrentino ci ha parlato anche dei retroscena con Cristiano Ronaldo: il racconto dell’ex portiere
Stefano Sorrentino ha vissuto una carriera ad alto livello calcistico, con tante esperienze importanti e un bagagliaio notevole di aneddoti. Inevitabilmente, nella diretta di Controcalcio di cui è stato protagonista insieme ai nostri opinionisti su Youtube, si è parlato anche dei trascorsi con Cristiano Ronaldo.
L’ex portiere e il fuoriclasse portoghese si sfidarono due volte nella stagione 2018/2019, con uno scontro fortuito che mandò Sorrentino in ospedale con il naso rotto e varie contusioni e con il rigore parato nella gara di ritorno e il ‘caso’ della maglietta non scambiata. L’ex portiere parte dal primo incontro nel suo racconto: “Quando scoprimmo dal calendario che il Chievo avrebbe dovuto affrontare la Juventus alla prima giornata, nel debutto italiano di Cristiano Ronaldo, spuntarono da tutte le parti amici che non credevo da avere…Chi mi chiedeva la maglietta, chi il pantaloncino, chi i biglietti per la partita, chi mi faceva domande, eccetera. C’era tantissima attesa, qualche giorno prima della partita fui intervistato da un giornalista di una testata importante che mi chiedeva: ‘Ma lo sai a quanto è quotato un gol all’esordio di Ronaldo in un nuovo campionato?‘. E io di rimando: ‘No, non lo so, ma a quanto è quotato Ronaldo a secco?‘. In quella partita, poi, ho parato di tutto, fin quando non ha deciso di buttarmi fuori lui direttamente…(ride, ndr). Fu uno scontro fortuito, lui poi mi mandò un messaggio di scuse sui social dopo un post di mia moglie che in pochi minuti aveva scatenato il finimondo”.
Sorrentino e quella ‘sfida’ lanciata a Cristiano Ronaldo
Sull’episodio della maglia da scambiare: “Ci eravamo messi d’accordo, anche tramite le società, che al ritorno ci saremmo scambiati le maglie per mettere fine a qualsiasi polemica, le cose si trascinarono per un po’ e non fu un periodo serenissimo, io e la mia famiglia avevamo anche ricevuto minacce di vario genere. Poi in quella partita gli parai un rigore e lui la maglia non me l’ha voluta dare”.
Ecco che cosa accadde nello specifico: “Quando lo vidi nel tunnel mi diede la mano ma mi disse: ‘No, la maglia non te la do‘. Stavo parlando con Dybala e pensai ‘Vabbè, ne prenderò due di Paulo, non è un problema‘. Dopo avevo chiamato il magazziniere della Juventus, che conosco molto bene, chiedendola a lui, ma mi rispose in maniera mortificata che Ronaldo era molto arrabbiato e che non intendeva darmi la maglietta. C’è in effetti un video ancora in giro su Twitter, da qualche parte, in cui mi si sente dire, dopo avergli parato il rigore: ‘Dagliene un altro, tanto oggi non riesce a segnarmi‘. Lui la prese come una sfida e cominciò a tirare da qualsiasi posizione, addirittura volle calciare verso la porta una punizione con punto di battuta quasi vicino alle panchine…Sta di fatto, che io e il Chievo siamo gli unici in Italia a cui non è riuscito a far gol. Ma va bene così, non c’è problema, le rivalità in campo fanno parte del gioco”.