Nuove critiche su Rafael Leao, ancora una volta protagonista di prestazioni altalenanti: ecco la dichiarazione sull’attaccante del Milan
Il maxi rinnovo di contratto e la maglia numero 10 del Milan mettono sulle spalle di Rafael Leao nuove e più pesanti responsabilità in rossonero, cui però il giocatore sta rispondendo solamente in parte. Come di consueto, le prestazioni del portoghese oscillano tra sprazzi abbaglianti e grandi potenzialità e tra cali di tensione improvvisi.
La partita con il Newcastle in Champions League, se vogliamo, è stata un po’ la summa di tutto questo. Abbiamo visto un Leao che si è dato da fare, capace di creare scompiglio nella difesa inglese con le sue accelerazioni poderose, per poi però perdersi sul più bello e non riuscire a essere incisivo in fase realizzativa.
A propria volta, c’è stata una azione simbolica che ha racchiuso tutto il discorso, ed è quella ormai diventata celebre del 33esimo minuto, in cui Leao, dopo aver saltato praticamente tutta la difesa, invece di cercare la soluzione di potenza da distanza ravvicinata ha tentato un colpo di tacco lezioso, mancandolo clamorosamente. Le critiche per una giocata infausta sono arrivate puntuali e impietose, cancellando tutto quanto di buono aveva fatto fino a quel momento.
Per lui e per il Milan, c’è da riscattarsi da qui in avanti. Il potenziale, come detto, a Leao non manca, ma occorre fare molto di più per raggiungere lo status di top player.
Avvertimento a Leao e al Milan: “Ecco cosa gli manca per diventare un top”
Lo spiega bene l’allenatore Gianni De Biasi, intervenuto a ‘Tutti Convocati’ su ‘Radio24’. Nel corso della trasmissione radiofonica, il tecnico non ha usato parole tenere nei confronti del portoghese classe 1999, che ormai deve compiere l’ultimo passo per spiccare il volo.
De Biasi ha inquadrato così il momento di Leao: “Lui pensa di essere già diventato un grande, ma non lo è. Eppure gli manca un nulla per esserlo. Non ha ancora quella continuità e quel fuoco dentro necessari. Nello spogliatoio del Milan, in questo momento, credo che Giroud sia l’unico che possa dargli una mano nella sua crescita”. Con la sua esperienza, il francese potrebbe, in effetti, spronare il più giovane compagno nel modo giusto per fargli capire cosa ci si aspetta da un giocatore a certi livelli, se davvero si vuole fare la differenza.