Il calcio italiano vive un altro momento difficile, il governo non sembra però tendere la mano per quanto è accaduto.
Le riflessioni sul calcio e sulle scommesse portano all’intervento delle istituzioni, con una presa di posizione abbastanza netta. Ora dopo ora non c’è dettaglio che emerga, i calciatori sanno di essersi messi davvero in un brutto guaio.
Come rovinare una carriera è una manuale spesso in voga per i calciatori, in tanti scialacquano tra donne e macchine di lusso. Peggio ancora va invece a chi ha il vizio del gioco, le scommesse on line sono diventate il vero bandolo della matassa.
Il caso è diventato sempre più ampio, le rivelazioni di Fagioli e Tonali sono l’argomento caldo tra i tifosi. Alla ricerca di un quadro completo, resta intanto l’amarezza per una vicenda davvero triste e per l’assenza dai campi che sarà confermata da qui a breve. Con in più una presa di posizione netta, nell’intervento da parte del ministro dello Sport, Andrea Abodi.
Abodi duro sulla vicenda, le sue parole
Abodi è ministro nel Governo Meloni, il suo dicastero riguarda lo sport e le attività giovanili. Argomenti che entrano in ballo, in quanto il calcio ha visto tra i protagonisti negativi proprio quelli che erano considerati i migliori prospetti per il futuro, già protagonisti nel presente. Del resto, era difficile glissare su questo argomento, Abodi è stato netto: “Alto tradimento è quello che hanno fatto i calciatori”.
Un messaggio chiaro quello del ministro, e senza dubbi di interpretazioni. Abodi ha sottolineato anche il malumore del tifoso medio, quello che vorrebbe vedere un calcio più pulito, con regole precise e senza quest’aria garantista che troppo spesso si diffonde in Italia. “Hanno tradito sentimenti, passione, fiducia – continua Abodi – e il ruolo di riferimento che hanno soprattutto verso i ragazzi e i bambini. È ora fondamentale che le istituzioni del calcio facciano la loro parte, come responsabili di progetti di formazione contro le scommesse illecite per i tesserati”.
Parole giuste, ma forse già sentite nel corso del tempo, le società dovevano impegnarsi nella lotta e i calciatori non hanno appreso nulla nemmeno dal recente passato. Abodi ricorda l’impegno da presidente della Lega di Serie B qualche tempo fa, fu uno probabilmente dei miglior del ruolo e con deroghe ben precise per le società: “La Lega B, con l’integrity tour che ho fortemente voluto, vede dal 2018 i club coinvolti insieme all’Aic e al Dipartimento della pubblica sicurezza”.