Nel 2023 si valuta l’introduzione di forme non umane all’interno del mondo del calcio, una situazione che potrebbe diventare realtà.
Una situazione di grande imbarazzo per il campionato, vedere i robot in campo sembrava più un’idea da affidare alla fantascienza, ma la proposta sta diventando concreta facendo senza dubbio discutere e anche un po’ spaventare i tifosi.
Il mondo del calcio ha avuto varie forme di tecnologia, lontanamente immaginabili già una ventina d’anni fa. Var e sensori di porta sono entrati nell’abitudine dei match, con il primo aspetto che diventa ancora una fonte di analisi e discussione, mentre l’oggettività sui gol non ha creato più di tanto scalpore.
Quanto però proietta al futuro sta diventando un tema centrale e che spaventa un bel po’. Mandare i robot in campo potrebbe essere una soluzione estrema, quasi detta per scherzo – in alcuni casi – nei bar di provincia, ma se la proposta arriva direttamente per il calcio professionistico allora siamo davvero a un punto di non ritorno o quasi.
Campionato con i robot, l’idea è pazzesca
Quanto rivelato da uno dei pezzi grossi del calcio europeo diventa un tema che è difficile da non commentare, sicuramente desta molta curiosità, proprio perché la soluzione porterebbe il calcio in un futuro non più rimandabile. Mark Bullingham, amministratore della FA, ha lanciato una proposta che potrebbe rivoluzionare la Premier League: mandare robot al posto degli arbitri, dando così alle gare inglesi un tono sempre più scientifico per le decisioni da prendere.
Uno dei volti di punta della federazione inglese ha così puntato l’attenzione sull’arbitraggio inglese, anche dopo le recenti polemiche in Premier League. Nella conferenza della Leaders Week a Londra, riportata dai media esteri, ha sganciato questa sorta di bomba calcistica, pensando all’introduzione dell’arbitraggio robotico e automatico nel torneo inglese, scatenando le ire sui social ma anche qualche pensiero piuttosto largo in materia.
Sarebbe senza dubbio una delle innovazioni del secolo, per il mondo sportivo, ma di certo non sarebbe gradito agli arbitri, ai guardalinee e al personale del Var. Una vicenda che desta scalpore, strappando anche ben più di un sorriso, forse è il segnale che le varie intelligenze artificiali stanno entrando fin troppo nella vita e nel pensiero quotidiano. Per Bullingham tutto ciò potrebbe essere un’idea da prendere in considerazione: “Questa idea va in un’area da esplorare assolutamente, prenderemo in considerazione qualsiasi idea possa esserci utile, al fine di non interrompere ulteriormente il flusso di una partita”. Boutade o pensiero serio, immaginare un robot col fischietto è davvero un po’ troppo…