Cristiano Ronaldo è stato a lungo criticato nelle scorse stagioni, ma ora è tornato a segnare a ripetizione. Il suo comportamento ha suscitato anche stupore
L’ultima generazione ha portato due dei migliori calciatori nella storia del calcio: Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. In molti preferiscono l’argentino e probabilmente il gap è aumentato negli ultimi due anni, quando il portoghese è andato in difficoltà sia con il Manchester United, sia con il Portogallo.
Pur avendo iniziato come punto di riferimento assoluto della sua nazionale, infatti, anche durante il Mondiale in Qatar ha finito per fare panchina negli ottavi e nei quarti di finale, a vantaggio di Goncalo Ramos. Sembravano i titoli di coda della sua straordinaria carriera, ma in realtà le cose ora sono profondamente cambiate. Con l’arrivo di Roberto Martinez in panchina, infatti, il fenomeno dell’Al-Nassr è tornato a segnare a ripetizione e con le medie di un tempo. Nelle sette presenze in cui ha giocato titolare dall’arrivo del nuovo Ct ha già segnato nove reti e ha continuato a evidenziarsi come un leader assoluto del gruppo portoghese. La sua presenza è essenziale, nonostante i 39 anni che figurano sulla sua carta d’identità.
Roberto Martinez e la rinascita di Cristiano Ronaldo: cosa è cambiato
A spiegare cosa è cambiato dal suo arrivo in panchina, è stato proprio Roberto Martinez ai microfoni di ‘El Larguero’ su ‘Cadena Ser’: “Ho visto una persona che voleva impegnarsi molto e che, in un certo senso, era al servizio della squadra. Era disposto a tutto per la nazionale”, ha detto subito.
Poi ha approfondito ulteriormente la questione: “La verità è che sono rimasto molto sorpreso che avesse quell’umiltà e quella voglia di servire il gruppo. Questo è stato il punto di partenza e le fondamenta di tutti i giocatori che sono entrati in questo spogliatoio”. Insomma, il tecnico catalano in un certo senso si toglie dei meriti e li restituisce tutti al suo attaccante di punta. In realtà, la sensazione è che il nuovo allenatore abbia sistemato molte cose dal punto di vista tattico, permettendo anche ai terminali dell’azione di esprimersi al meglio, oltre ovviamente alle qualità naturali di uno dei migliori bomber della storia del calcio. Intanto, il centravanti numero sette continua a frantumare record su record e, ora che sembra sereno mentalmente, non vuole proprio fermarsi.