Il Milan di Stefano Pioli ha riscoperto un problema che sembrava abbandonato, messo in evidenza proprio nell’ultima sconfitta casalinga.
L’incontro contro la Juventus è stato un esame mancato per il Milan di Pioli, che poteva quanto meno distanziare una diretta concorrente nella lotta allo scudetto. Tante squadre ora in pochi punti e una preoccupazione crescente visto quanto accaduto.
La gara di domenica sera a San Siro è ancora analizzata, nonostante domani si torni già in campo per la Champions League. Forse tornare subito in campo è la migliore medicina, in Champions League torneranno due leader come Maignan ed Hernandez, anche se i problemi sono ben altri rispetto alla sostituzione dei due big.
Mirante e Florenzi hanno svolto il loro ruolo ampiamente, i problemi per il Milan sono ben altri. Una situazione che si ripropone e non sembra piacere più di tanto ai tifosi, Stefano Pioli deve trovare una contromossa necessaria per non ripetere dei vecchi cliché.
Milan, la panchina lunga ora è inutile
C’è una differenza sostanziale ma – allo stesso – una particolarità uguale alla scorsa stagione riguardando uno stesso ambito. Ed è qualcosa che stona decisamente a ottobre, quando si credeva di aver superato quanto meno una delle avversità più evidenti del 2023. Tutto ciò però, guardando ai numeri, non è avvenuto e urge trovare una soluzione: i panchinari non sono incisivi nel Milan.
Il tutto, anche dopo aver allargato la rosa anche numericamente, con una maggiore vastità di scelta sia a centrocampo che in attacco. Nella scorsa stagione l’apporto di Origi e De Ketelaere era nullo a gara in corso e facevano ben poco da titolari, contro la Juve invece sono stati tanti i calciatori messi nel mirino. Si sono salvati l’esterno Florenzi e il terzo portiere Mirante (decisivo in due occasioni almeno), gli altri rossoneri invece sono calati decisamente, ponendo qualche interrogativo.
Infatti, non è un caso come Jovic, Musah e Romero siano stati tra i punti interrogativi nelle discussioni dei tifosi. L’ex attaccante della Fiorentina è una sorta di corpo estraneo, mai un pericolo verso la porta bianconera creato e, soprattutto, la sensazione che non sia proprio il vice Giroud adatto. Il centrocampista Musah invece fa legna in mediana ma non ha spunti importanti in campo, mentre Romero si è spesso visto più per gli zoom nei calci d’angolo che non per l’incisività. A parziale discolpa la giovane età, ma ha già steccato nella Lazio e ora rischia di farlo anche nel Milan.