Inizia ad essere pesante l’aria in casa Milan dopo gli ultimi risultati e dopo la reazione di alcuni giocatori: si affaccia l’ombra di Ibra
Dopo la rocambolesca vittoria ottenuta a Marassi, nell’ultima giornata prima della sosta per le Nazionali, il Milan veleggiava primo in classifica con rinnovate possibilità di raddrizzare la barca anche nel girone di Champions, che fino a quel momento vedeva i rossoneri a quota 2 punti con zero gol fatti.
Alla ripresa delle operazioni, complice un ciclo terribile che ha visto i meneghini affrontare nell’ordine Juventus, PSG e Napoli, la squadra di Pioli è uscita letteralmente con le ossa rotte.
Non solo per il misero punticino raccolte nelle tre sfide – con la vittoria letteralmente gettata alle ortiche al ‘Maradona’ – ma anche nel computo dei tanti infortunati, letteralmente moltiplicati nelle ultime due settimane.
Ma c’è dell’altro, come se non bastassero le difficoltà appena elencate. Le parole di capitan Calabria dopo la sconfitta di Parigi, nonché le reazioni, anche scomposte, di Olivier Giroud e Rafael Leao dopo le sostituzioni di Napoli lasciano intendere che il rapporto tra il comandante Pioli e il suo gruppo non sia più lo stesso.
Ne è profondamente convinto Fabio Ravezzani, il direttore di Telelombardia, che prefigura uno scenario a tinte fosche per il tecnico parmigiano.
“Le reazioni di Giroud-Leao alla sostituzione, e le parole di Calabria dopo il PSG sono segno inequivocabile di una frattura tra Pioli e giocatori leader del Milan. Serve dare pieni poteri a Ibra subito. In panchina con Abate o come tutor del tecnico. L’aria è troppo pesante“, scrive sul suo profilo Twitter il giornalista.
Che la settimana appena trascorsa abbia lasciato dei profondi segni a Milanello, questo è sotto gli occhi di tutti. La grande occasione di tornare alla vittoria – in uno scontro diretto, per giunta – è stata sprecata con un atteggiamento che ha lasciato perplessi gli addetti ai lavori.
Le stesse sostituzioni delle due bocche da fuoco di un attacco che era tornato al gol dopo 180′ di astinenza ha posto degli interrogativi che non hanno avuto risposte soddisfacenti da parte del tecnico.
Per il momento, Pioli resta al suo posto, ma le prossime settimane potrebbero essere decisive per determinare la stabilità della sua posizione nell’immediato futuro. Molto dipenderà dalla qualificazione agli ottavi di Champions. La situazione si è fatta difficile, ma il destino è ancora nelle mani della squadra rossonera.
Intanto, se ce ne sarà bisogno, il totem svedese risponderà certamente presente. Così come il brillante tecnico della Primavera rossonera che dovrebbe affiancarlo.
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