Lele Adani ha spiazzato i suoi ascoltatori con un colpo di scena, una sentenza su Massimiliano Allegri che fa discutere
Da quando esiste, il calcio è la materia più opinabile. Tutti esprimono pareri, non per niente si dice che in Italia “esistono 56 milioni di allenatori”. Tra i protagonisti che spesso finiscono nel mirino, sia della critica sia dei propri tifosi, anche Massimiliano Allegri. Sette scudetti vinti con la Juventus, due finali di Champions perse, l’allenatore livornese non ha mai fatto mistero di apprezzare un calcio pragmatico. Centrocampista molto tecnico messosi in luce nel Pescara di Giovanni Galeone, sulla panchina Allegri ha sempre preferito la prudenza allo sbaraglio, rifiutando la visone di un calcio “filosofico”.
Insomma, non ha mai scelto uno schema fisso, tipo Zdenek Zeman o Maurizio Sarri col 4-3-3 (seppur con interpretazione differente tra il boemo e il toscano, ndr). I risultati nella maggior parte dei casi gli danno ragione. Lo scorso anno, con il club travolto da processi sportivi e penali, è arrivato terzo in classifica sul campo, dopo 10 turni in questa stagione, le cose vanno ancora meglio.
Dopo 10 turni, anche grazie alla mancata fatica per l’esclusione dalle coppe europee, la Juventus è seconda in classifica, -2 dall’Inter capolista. Dopo l’1-0 casalingo col Verona, all’ex di Milan e Sassuolo sono arrivati apprezzamenti decisamente inaspettati.
Adani dopo il successo col Verona: “Vittoria strameritata. Juve super positiva”
Dopo un’estate caratterizzata da un mercato un po’ asfittico, per i cartellini investiti solo 18 milioni tra Timothy Weah dal Lille (12) e Arkadiusz Milik dal Marsiglia (6), Allegri da buon aziendalista si è messo testa bassa a lavorare. Non solo perché fino al 2025 guadagnerà 7 milioni netti l’anno, ma perché in carriera difficilmente si lamenta delle scelte societarie. Inserito tra i “risultatisti” alla Trapattoni o alla Mazzone, a differenza dei “giochisti” come Guardiola o Sarri stesso, Allegri non ha mai amato questo tipo di dialettica tattica.
Tra i commentatori che più spesso hanno additato Allegri per la pochezza del suo gioco, figura certamente Daniele Adani. Il commentatore tv, nel post Juventus-Verona ha sorpreso i suoi ascoltatori. “Per me è solo un caso che la Juve abbia segnato al 96’, doveva essere già 3-0. Partita a senso unico, ha tirato tantissimo in porta che è la cosa più importante. Quando uno è una persona corretta, onora il merito”, ha detto a BoboTv l’ex difensore della Fiorentina.
Adani ha ribadito che quando si analizza una gara, non bisogna partire dal risultato, sottolineando che avrebbe fatto le stesse considerazioni anche in caso di 0-0 finale. Il volto Rai ha spiegato che la Vecchia Signora avrebbe potuto chiudere la gara prima. “Gara che colloco sul piano delle vittorie di Udine e con Lazio, sul livello che dovrebbe tenere sempre la Juve. Complimenti all’allenatore per come l’ha impostata”, ha concluso l’ex Sportitalia.