Resta vivo il dibattito tra commentatori e addetti ai lavori sulla differenza tra i cosiddetti allenatori ‘giochisti’ e i tecnici più tradizionali
La spaccatura è sempre più profonda e sentita, tanto da aver costituito due vere e proprie fazioni: da una parte i sostenitori del calcio offensivo e fatto dai possesso palla e costruzione dal basso, il cui principale punto di riferimento è Pep Guardiola con i suoi illustri discepoli. Dall’altra coloro i quali invece sottolineano la bontà di quegli allenatori che puntano molto di più sulla compattezza difensiva per poi affidare la manovra d’attacco al talento e alle qualità dei singoli. I capofila di questa seconda scuola di pensiero sono Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri e Josè Mourinho.
Proprio il tecnico portoghese è da tempo al centro di accese e vivaci discussioni: alla guida della Roma dall’estate del 2021 lo Special One ha ottenuto finora lusinghieri risultati nelle competizioni internazionali, due finali consecutive di Conference League ed Europa League, mentre più modesto è stato il percorso in Serie A. Per due anni consecutivi la Roma non è riuscita a ottenere la qualificazione in Champions League, dimostrandosi spesso non all’altezza delle rivali.
“Non allena più”, l’attacco a Mourinho arriva in diretta: tifosi senza parole
In particolare nelle sfide contro le grandi del nostro campionato la squadra giallorossa ha patito una chiara inferiorità sia sul piano delle individualità che nella qualità del gioco espresso. Ed è proprio per questo che Mourinho è finito sotto accusa e nel mirino della critica. Come ad esempio nel corso di una diretta di TvPlay, al quale ha preso parte l’ex centrocampista di Lazio e Fiorentina, Stefano Fiore.
Parlando del rendimento della Roma e dei pregi e difetti del suo allenatore, Fiore ha sottolineato come nel corso degli anni il tecnico di Setubal sia cambiato radicalmente: “Mourinho non ha mai lavorato per schemi. In realtà il suo Porto giocava un gran bel calcio, ricordo che lo affrontai con la Lazio in semifinale di Coppa Uefa. Quella squadra era talmente forte che in due anni vinse prima l’Europa League e poi la Champions. Con il passare degli anni Mourinho è diventato uno straordinario gestore di grandi campioni ma lui non allena né sul gioco né sugli schemi“. Un pensiero, quello espresso con grande chiarezza dall’ex trequartista, condiviso in toto dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori.