Il secondo posto in Liga, ma soprattutto gli infortuni, hanno costretto il presidente del Real Madrid a una decisione molto difficile
Anche nel Real Madrid degli (ex) Galacticos, quello capace di vincere tredici finali di Champions League, di essere costantemente nello Olimpo del calcio mondiale, qualcosa non va come dovrebbe.
A essersene reso è stato anche il numero uno dei Blancos, Florentino Perez, che oggi ha preso una decisione quantomeno inaspettata considerato che la squadra di Carlo Ancelotti è seconda nel campionato spagnolo, due punti di più degli eterni rivali del Barcellona, contro cui hanno pure vinto, il 28 ottobre, il Clasico e al Camp Nou, ed è già agli ottavi di finali della coppa dalle grandi orecchie, con ben due giornate d’anticipo. Ecco, nonostante le cose vadano a gonfie vele dal punto di vista dei risultati, non tutto va come dovrebbe in campo, in cui gli infortuni l’hanno fatta da padrone, tanto da indurre il presidente a licenziare il responsabile medico del club, Niko Mihic, che dal 2017 faceva parte del team del Real Madrid. Secondo quanto afferma Marca, a pesare più di tutto nella scelta di Perez è stata la gestione medica di Arda Guler. Il gioiellino turco è arrivato in estate dal Fenerbahce – per 20 milioni di euro più dieci di bonus – con un problema al menisco che a novembre inoltrato, tra un’operazione rimandata e qualche ricaduta di troppo, non è stato ancora risolto del tutto, tanto che non ha ancora fatto il suo esordio con la camiseta blanca.
Perez ha trovato un colpevole per tutti gli infortuni del Real Madrid
Non solo, dicono ancora dal giornale sportivo spagnolo: la decisione è stata presa perché, negli ultimi, sono stati in tanti a rimanere in infermeria più del tempo. In ordine, ci sono anche Militao, Courtois, Benzema, Alaba e Ceballos, troppi insomma affinché il presidente della squadra più titolata al mondo restasse con le mani in mano.
Dopo sei anni di onorata carriera tra le fila del Real Madrid, a salutare è il medico. Le cose, però, cambieranno? E soprattutto potrebbero portare a vedere presto sul rettangolo di gioco il diciottenne che a luglio tutti volevano, magari accanto a quel Jude Bellingham, che invece è diventato l’arma in più – qualora ce ne fosse bisogno – di una squadra che punterà ancora una volta a tutto? Ancelotti aspetta, e nel mentre si gode i suoi uomini, che in stagione hanno perso solo contro l’Atletico Madrid. Era fine settembre, ed è un unico neo, tra campionato e coppe.