Sport italiano in lutto: addio all’olimpionico

Un grave lutto ha colpito il mondo dello sport italiano: nelle ultime ore si è spento l’atleta che si è tolto moltissime soddisfazioni nella sua carriera

Come un fulmine a ciel sereno arriva una di quelle notizie che mai avremmo voluto dare. Ovvero quello della scomparsa di un atleta che, nel corso della sua carriera sportiva, ha regalato tantissime gioie. Senza dimenticare il fatto di essersi tolto moltissime soddisfazioni.

Addio a Sante Gaiardoni
Addio al grande atleta italiano – Controcalcio.com (Ansa Foto)

 

Una terribile notizia che scuote il mondo del ciclismo. Tanto è vero che sui social network, oramai, non si sta parlando d’altro se non di questa vicenda.

Il mondo dello sport italiano, in particolar modo per la città di Verona, è in lutto. Nelle ultime ore è venuto a mancare Sante Gaiardoni. Uno che, nel ciclismo, è stato considerato una vera e propria icona. Stiamo parlando dell’ex atleta che ha partecipato a varie Olimpiadi, togliendosi la soddisfazione di fare una clamorosa “doppietta! in quel di Roma nel 1960. Una notizia che è stata diramata dalla sua famiglia.

Lutto nel mondo del ciclismo italiano, addio a Gaiardoni

Successivamente si è diffusa sui social network. Gli utenti non hanno potuto fare altro che ricordarlo e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto in questo sport. Nativo di Villafranca, precisamente il 29 giugno del 1939, Gaiardoni aveva iniziato la sua carriera nel tandem. Una delle sue specialità. Tanto è vero che conquistò il titolo italiano per due anni consecutivi nel 1957 e nel 1958).

 

Addio a Sante Gaiardoni
Addio a Sante Gaiardoni, idolo del ciclismo – Controcalcio.com (Ansa Foto)

 

Senza dimenticare, come riportato in precedenza, i trionfi olimpici che lo hanno fatto conoscere ed apprezzare in tutto il mondo. Basti pensare che alle Olimpiadi, che si sono disputare nella Capitale, il veronese ha conquistato ben due medaglie d’oro. Una notizia che passò alla storia visto che fu l’unico, tra i suoi colleghi, a riuscirci. Una vera e propria impresa indelebile per gli amanti di questo sport.

Una nel chilometro da fermo mentre l’altra nella velocità. Anzi, c’è di più: di medaglie ne potevano essere addirittura tre. In particolar modo nell’inseguimento a squadre. Una vittoria che, comunque, andò all’Italia, anche se in quella occasione non venne schierato nel quartetto vincente. A causa di qualche problema fisico decise di appendere la bicicletta al chiodo nel 1971. In molti lo ricordano per via della sua rivalità (sempre sportiva) con il suo collega, Antonio Maspes. I due, infatti, hanno regalato spettacolo negli anni passati.

 

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