Cafu, punto di non ritorno: decisione drastica

Cafu, decisione drastica: l’ex calciatore sta vivendo un momento complicato, ecco cosa sta succedendo nella sua vita

Un’azione caritatevole si trasforma in un incubo per Cafu: l’ex giocatore di Roma e Milan è avvolto dai problemi. L’ultimo colpo arriva dal tribunale: la decisione del giudice è drastica e segna un punto di non ritorno. Cosa accadrà ora all’ex stella? Tutti i dettagli in merito.

Cafu, la decisione è presa: cosa succede
Cafu, la decisione è presa: cosa accadrà (Ansa) -controcalcio.com

 

Stando alla versione di Cafu i suoi problemi economici sarebbero iniziati a causa di un gesto gentile, ossia dopo aver deciso di aiutare un uomo d’affari di San Paolo. L’ex giocatore gli avrebbe concesso l’uso della sua immagine. In risposta lui avrebbe accumulato debiti in nome dell’ex Roma.

Quando la cifra da risarcire è cresciuta a dismisura i debitori si sarebbero recati dal Pendolino per ottenere la somma indietro. Cafu è stato dunque sommerso dai debiti e nelle scorse ore sarebbe giunta una mazzata devastante: il giudice ha sentenziato e non è stato clemente.

Cafù, niente da fare per il calciatore: costretto a firmare

Aveva tentato di ribaltare la decisione del giudice facendo appello ma l’esito non è mutato: Cafu è stato obbligato a firmare la cessione della magione di famiglia, situata in una delle zone più esclusive della città di San Paolo. Venduta a 4,64 milioni di euro, meno del valore reale (7,42 milioni), a causa dei debiti accumulati Cafu dovrà lasciarla entro 45 giorni.

La crisi economica perdura da diverso tempo ormai. Per i media brasiliani l’incubo sarebbe iniziato nel 2019 quando all’ex giocatore sono state confiscate cinque proprietà a causa di debiti, circa 1,62 milioni di euro, legati alla sua società di management con la quale curava le procure degli atleti.

Cafu, i debiti lo costringono a vedere
Cafu, l’ex calciatore obbligato a vendere: cosa succede (Ansa) -controcalcio.com

 

L’ex Roma aveva dichiarato a Folha de Sao Paulo di essere pronto ad estinguere tutti i suoi debiti al costo di vendere le sue proprietà immobiliari, 32 quelle intestate al suo nome, la sua vettura e la casa. Inoltre, i problemi finanziari l’avevano obbligato anche a chiudere, dopo 16 anni di attività, la Fondazione Cafu, da lui aperta per offrire a bambini più bisognosi una possibilità per riscattarsi e intraprendere un percorso di avviamento professionale.

Un periodo molto complicato, dunque, per l’ex giocatore che nel 2019 ha perso suo figlio maggiore, Marcos, deceduto a seguito di un infarto avuto nel corso di una partita di calcio nella sua casa di Barueri, San Paolo. La speranza è che nei prossimi mesi la situazione migliori portando serenità per tutte le figure coinvolte.

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