Il Parlamento UE ha approvato una risoluzione che potrebbe cambiare per sempre la storia dei diritti tv in Europa. Lega calcio e i principali broadcaster stanno monitorando la situazione
Il Parlamento Europeo ha adottato nella giornata di martedì 13 dicembre una risoluzione non vincolante chiedendo una revisione delle norme UE sul geo-blocking all’interno degli stati membri, specialmente considerando la rapida crescita del digitale e degli acquisti online. In altre parole si vorrebbe permettere di commercializzare i prodotti audiovisivi in streaming, e non solo, in ogni paese membro e non nel singolo stato di riferimento. Ad esempio qui in Italia potremmo aver accesso ai prodotti offerti da DAZN in Germania e viceversa.
Sebbene le norme attuali consentano ai consumatori di fare acquisti e accedere a servizi online senza restrizioni significative, i deputati ritengono che la libertà del mercato transfrontaliero vada implementata eliminando le barriere ancora esistenti. La risoluzione, pur non avendo forza vincolante, è stata approvata con 376 voti a favore, 111 contrari e 107 astenuti.
Di fronte ai limitati progressi nell’accesso transfrontaliero ai contenuti audiovisivi e agli eventi sportivi in streaming, i deputati sottolineano la necessità di modernizzare il settore per soddisfare le aspettative dei consumatori in termini di disponibilità, accessibilità e qualità dei contenuti.
Serie A, diritti tv a rischio: tutta colpa dell’UE
Si richiede una maggiore disponibilità transfrontaliera dei cataloghi online e l’accesso senza confini agli eventi sportivi tramite servizi di streaming. Tuttavia, alcuni aspetti delicati propongono una valutazione attenta delle opzioni per ridurre le barriere geo-bloccanti, considerando l’impatto sui modelli di business esistenti e sul finanziamento delle industrie creative.
I membri del Parlamento hanno evidenziato che ampliare le regole al settore audiovisivo comporterebbe una notevole perdita di entrate per alcuni dei principali attori del settore audiovisivo, a cui corrisponderebbe anche un aumento dei costi, sia per le aziende che vi lavorano che di conseguenza per i consumatori, e perciò tutte le iniziative stanno richiedendo un’attenta valutazione.
Il rischio maggiore è quello di una significativa perdita di entrate, minacciando così gli investimenti, ma anche la diversificazione culturale dei contenuti se le norme fossero estese al settore audiovisivo potrebbe essere messa a repentaglio con un’offerta di minore qualità per i consumatori finali.
Il Parlamento chiede quindi una valutazione più approfondita sull’impatto della novità riguardo all’inclusione dei servizi audiovisivi e un calendario realistico di introduzione della normativa per consentire al settore di adattarsi, preservando la diversità culturale e la qualità dei contenuti, almeno fino al 2025.
Il CEO della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha espresso il suo apprezzamento per l’esito della sessione plenaria, sottolineando come sia emerso anche nell’aula dell’istituzione europea la rilevanza del mantenimento del geo-blocking nel settore audiovisivo sportivo per preservare la diversità culturale e l’accesso ai contenuti.