Lazio-Roma ha espresso il suo verdetto sul campo, con il passaggio dei biancocelesti in semifinale di Coppa Italia. Ciò che è successo prima del match ora fa discutere
Il fascino di un derby è veramente difficile da spiegare e paragonare, soprattutto se si tratta di quello di Roma, atteso da una piazza intera con l’emozione di chi non può farne a meno, ma vorrebbe anche gioire per il risultato finale.
Se la trepidazione, e poi l’esultanza o la rabbia, hanno vinto sugli spalti, in base alla maglia che si tifa, un peso importante l’hanno avuto i calciatori che sono scesi in campo, ovviamente, e di conseguenza le scelte dei due allenatori per una partita che, lo ripetiamo, non sarà mai come le altre. E per la Lazio non è stata la stessa cosa arrivare sul terreno di gioco senza Provedel, Luis Alberto e Immobile, tre simboli del club e abituati a vivere serate pesanti come protagonisti.
Non è la stessa cosa neppure se al posto dell’estremo difensore, che ha segnato di testa contro l’Atletico Madrid, c’è Mandas – sconosciuto anche per tanti tifosi prima di questo pomeriggio. Anche la Roma aveva tante assenze, per carità, e ancora José Mourinho incrocia le dita per recuperare i suoi difensori, ma se c’era qualcuno da scoprire erano i biancocelesti, in una versione inedita nel derby.
Il dilemma sulle formazioni ha scatenato la live prima di Lazio-Roma
Direttamente dallo stadio Olimpico, Augusto Sciscione ed Enrico Camelio hanno animato il pre-partita del big match di Coppa Italia con informazioni dal posto, qualche supposizione e uno scontro piuttosto deciso su chi sarebbe sceso in campo tra le fila dei padroni di casa capitanati da Maurizio Sarri.
A un certo punto, è proprio Camelio a sbilanciarsi, dicendo che Provedel sarebbe stato assente per la febbre e Mandas avrebbe preso il suo posto, ma anche esprimendosi con una certa sicurezza sul fatto che avrebbe giocato Cataldi in luogo di Rovella. Dopo un po’ di confusione sulle formazioni ufficiali, arriva il verdetto: ha ragione Camelio, che non perde tempo per rinfacciarlo al collega, anche con toni piuttosto duri e tra le risate generali.
“Saluti e baci, vatti a fare una doccia!”, dice a Sciscione. E lo invita più volte a stare zitto, ovviamente con una buona dose di ironia e sollievo per aver azzeccato l’undici titolare della Lazio. Fabio Bergomi rispolvera addirittura una statuetta degli oscar per festeggiare l’evento, che alla fine si chiude senza risentimento – almeno, si spera.