Il Milan è nel cuore di una nuova bufera: è successo in diretta dopo la partita di Coppa Italia contro l’Atalanta e ora ne parlano tutti
La stagione del Milan proprio non decolla alla prova della continuità. È successo anche nel match contro l’Atalanta di Coppa Italia: dopo una mini striscia positiva in Serie A, i rossoneri si sono nuovamente fermati, stavolta facendosi rimontare il gol di Rafael Leao dagli orobici, in una partita piuttosto strana.
Nel secondo tempo, infatti, i meneghini difficilmente sono riusciti a creare pericoli alla difesa avversaria e anzi, pur senza eccellere per la bellezza del gioco, sono stati i nerazzurri ad avere la meglio. In una gara comunque generalmente piuttosto equilibrata, una fetta importante del risultato è stata decisa dall’arbitro, in questo caso Di Bello. Non che le sue scelte siano state tutte in favore dei bergamaschi, anzi, ma le polemiche sul suo operato stanno andando ben oltre il fischio finale, scatenando critiche e nuove riflessioni sulla classe arbitrale.
Il Milan recrimina sul rigore assegnato per fallo su Miranchuk – Jimenez tocca prima il pallone ed era un episodio da rivedere al Var – e per un presunto penalty non concesso ai padroni di casa nel finale. L’Atalanta, però, ha protestato molto nel primo tempo per un fallo netto su De Roon a pochi passi dalla linea di porta, che ha causato anche l’espulsione di Gian Piero Gasperini. La bufera è arrivata anche in diretta.
Piovono critiche su Di Bello dopo Milan-Atalanta
Le polemiche non si fermano, quindi, neanche nella live di Controcalcio, in cui Luca Cohen sottolinea che non c’è stato un trattamento di favore né per l’una, né per l’altra parte, piuttosto tante scelte sbagliate anche in situazioni di gioco banali, che hanno alterato il corso del match.
Durante la diretta, tutti sembrano molto decisi nella condanna del direttore di gara, e non solo per la partita in questione. Uno di quelli che usa toni più forti è Fabio Bergomi, dalla nota fede interista ma piuttosto convinto di ciò che afferma sul caso: “Si deve vergognare, rovina le partite”, dice il Maestro e sottolineando che il peccato più grave di Di Bello è non essere andato a controllare al Var.
Secondo lui, gli arbitri stanno cercando di sopravvivere il più possibile all’avvento della tecnologia, volendo assumere il ruolo di protagonisti, ma di certo nell’ultimo periodo non hanno fatto bella figura, nonostante non ci siano complotti per nessuna squadra nello specifico.