Le polemiche dopo i discussi casi arbitrali non finiscono, soprattutto se c’è di mezzo l’Inter. Una nuova grande accusa è arrivata in diretta
Le notti non finiscono, all’alba del campionato e dei suoi fischietti. Le polemiche arbitrali si sono abbattute sulla Serie A e proprio non vogliono terminare, nella speranza che il turno ancora in corso plachi i botta e risposta e tutte le accuse del caso.
Gli episodi che hanno fatto discutere di più sono quelli di Inter-Verona, soprattutto il colpo dato da Bastoni a Duda, ma non solo per il vantaggio che ne ha potuto trarre la capolista, piuttosto per un modo di sfruttare il Var che ha lasciato in molti perplessi. L’idea che ci sia un complotto, più ci si allontana dal match, più viene giudicata assurda, per certi versi anche ottimistica.
È paradossale, ma gli errori evidenti dei direttori di gara – perché poi c’è stata anche Milan-Atalanta – sembrano il rifiuto della rivoluzione tecnologica, o meglio un faticoso adeguarsi in cui l’arbitro, la componente umana, dovrà cedere il passo al peso dell’assistente video e delle macchine. In ogni caso, Michael Fabbri, che ha diretto proprio Inter-Verona, non se la sta passando bene negli ultimi giorni, e anche in diretta i toni non si sono abbassati.
Cohen accusa ancora Fabbri: “Deve stare zitto”
Nella live di Controcalcio, abbiamo assistito a uno scatenato Luca Cohen, ancora una volta sul tema arbitri. Ha detto chiaramente: “Fabbri dà l’esempio in questo video di come non si usa la tecnologia, perché se la tecnologia sta rivedendo l’azione, lui deve stare zitto!”.
Le parole sono pesanti, e continuano sulla stessa scia: “Fabbri deve fare l’arbitro di campo, non deve dire alla tecnologia cosa ha fatto un calciatore o cosa no. Perché la tecnologia serve a questo, a rivedere ciò che lui non ha visto. E lui, quindi, ha contribuito all’errore”.
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Sicuramente le ultime partite hanno contributo a mostrare che qualcosa proprio non va e che gli arbitri, stanchi anche delle tante critiche, dovranno ancora abituarsi del tutto ai mezzi che hanno ora a disposizione e al loro nuovo ruolo. Questo passaggio, però, dovrà essere il più veloce possibile e con decisioni nette, perché nelle fase finali della stagione nessuno vuole fermarsi.