Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, è un tipo che non le manda a dire: e una frase ha fatto rimanere tutti a bocca aperta
È capitato molto spesso che Maurizio Sarri si sia lamentato del calcio moderno. Per carità, non una polemica legata all’utilizzo del Var e dei rigori che vengano assegnati con la tecnologia, come ha fatto invece José Mourinho dopo aver perso il quarto (su sei) derby proprio contro di lui.
Ma una cosa legata agli impegni, troppi per l’allenatore della Lazio che ora è l’unico in Italia a essere in corso per (quasi) tutti gli obiettivi. Alcuni sono più alla portata, siamo sinceri: raggiungere il quarto posto, per esempio, alla luce della vittoria contro il Lecce, la quinta di fila e con lui in panchina non era mai successo, non è utopistico. Così come cercare di fare il meglio possibile nelle final four della Supercoppa italiana.
Proprio nel post partita contro i salentini, imbeccato dai giornalisti, il tecnico toscano ha detto una frase in riferimento proprio al torneo che si giocherà a Ryad la prossima settimana, e lo ha fatto il perfetto stile sarriano.
“Prendi i soldi e scappa”, la bordata di Sarri contro il nuovo format della Supercoppa italiana
“Istigazione a delinquere la tua, sai come la penso… – ha iniziato Sarri in conferenza stampa -. Sai che questo è tutto fuor che sport. Prendi i soldi e scappa”. Diretto? Ovvio, così tanto che dopo ci è andato anche più pesante con chi ha deciso, ancora una volta, di anteporre i propri interessi a quelli dei giocatori, allenatori che sono costretti a giocare altre partite ancora, senza respiro.
Per l’allenatore della Lazio si prende “tutto quello che si può prendere in maniera miope”, elemosinando anche i soldi in giro per il mondo. E oltre il danno, qua, c’è anche la beffa, perché in Arabia Saudita, Mau l’ha già persa una Supercoppa e contro Simone Inzaghi, ora all’Inter ma prima seduto sulla sua stessa panchina, ma l’ha fatto in una sfida secca, non in un mini torneo.
“Se il calcio moderno è in questo tipo di evoluzione, sono contento di essere vecchio”, ha ribadito prima di specificare che la Supercoppa non è sbagliata in sé, è sbagliato il torneo nel momento in cui “è un trofeo che serve all’allenatore per dire che ha vinto qualcosa, non alla società per crescere. Mi piacerebbe vincere qualcosa che serva anche al club”. In ogni caso, ha concluso Sarri, verrà onorata anche questa, dopo tutto per arrivare fino a là servono 6mila chilometri. Parole sue, non nostre.