Annuncio Ufficiale del Presidente: la società scomparirà a fine stagione

Scioccante annuncio ufficiale del Presidente: la società sparirà al termine della stagione. Ecco cosa sta succedendo

Tra i temi al centro del dibattito pubblico figura anche la riforma del calcio. Nei giorni scorsi è andato in scena un primo interlocutorio incontro tra le tutte le parti interessate.

Annuncio ufficiale: società scomparirà a fine stagione
Annuncio shock del Presidente: la società chiuderà i battenti a fine stagione (LaPresse)-controcalcio.com

 

Sul tavolo la riduzione del numero delle squadre della Serie A a 18 dalle attuali 20. Un taglio che inevitabilmente avrebbe delle ripercussioni sulle categorie inferiori, la Serie B e la Serie C, che dovrebbero, infatti, sottoporsi anch’esse a una ‘cura dimagrante’, con la terza serie che dovrebbe anche dire addio al professionismo.

Ma la riforma in questione è, per così dire, organica in quanto non toccherebbe solo il format dei campionati ma introdurrebbe una norma che metterebbe in ginocchio i club tanto che un Presidente ha già ufficializzato che a fine stagione potrebbe essere costretto a gettare la spugna, con la conseguente fine dell’attività agonistica del club che presiede.

Riforma del calcio, un Presidente di una società giovanile costretto a chiuderla

Le nuove regole della riforma del calcio, che comportano un progressivo aumento dei costi e della burocrazia, potrebbero uccidere il calcio dilettantistico: è quanto ha denunciato, in una lettera pubblicata dal portale “tuttocampo.it”, il Presidente di una società giovanile campana che a fine stagione, qualora la suddetta riforma venisse approvata, molto probabilmente dovrà svincolare i suoi giovani calciatori e chiudere la società.

La riforma del calcio prevede che un ragazzo a soli 17 anni compiuti acquisti lo status di dilettante, motivo per il quale la società interessata alle sue prestazioni sportive lo fa firmare come calciatore volontario, altrimenti gli dovrebbe far sottoscrivere un contratto.

Chiusura società di calcio giovanile
Un Presidente costretto a chiudere la propria società di calcio giovanile (Ansa)-controcalcio.com

 

Ebbene, una società giovanile che riesce a far fronte alle spese di gestione –  che tra fitto campo per gli allenamenti, per la partita e contributo al mister si aggirano sugli 8 mila euro escludendo il costo per i kit di gioco a spese degli sponsor – grazie alla partecipazione economico dei genitori a fine stagione, come detto, dovrà chiudere definitamente i battenti.

Perché? Semplice. Fra non molto i suoi giovani calciatori saranno più adulti e i loro genitori che già devono finanziare i loro studi, visto che sono tutti studenti, e il loro divertimento non avranno le risorse per consentire loro di continuare l’attività sportiva.

Uno scenario, quest’ultimo, come amaramente sottolinea il Presidente nell’epilogo del suo ‘sfogo personale‘, che dimostra una volta di più come “il calcio non appartiene più a tutti ma appartiene soltanto ha chi ha i soldi“. Triste e difficile da accettare ma purtroppo è la pura verità.

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