La Roma riparte da Daniele De Rossi e c’è grande curiosità per cambiare cosa cambierà nel modo di giocare dei giallorossi: spunta un nuovo schema
L’esperienza di José Mourinho alla Roma si è conclusa nel peggiore dei modi: risultati negativi, rapporti tesi con la società e molti tifosi giù dal carro, nonostante la vittoria della Conference League e un’Europa League sfiorata pochi mesi prima. Qualcosa si è rotto e ripararlo era praticamente impossibile, per cui i Friedkin hanno deciso di metterci mano in corso d’opera.
Il portoghese è già storia e ora frustrazioni e rabbia stanno lasciando sempre più posto alla curiosità. Sì, perché vedere una bandiera come Daniele De Rossi proprio su quella panchina è un’emozione unica per tutti gli appassionati, e soprattutto capire cosa cambierà, nei fatti, durante la gestione dell’ex centrocampista.
Nonostante il tecnico ex Spal abbia preso la squadra a metà stagione, ha intenzione di mettere subito mano al gruppo e cercare di dare una sterzata tattica non indifferente. Oltre ai principi di gioco, che poi nel calcio moderno prescindono dai numeri, la scelta del modulo rappresenta uno dei cardini da cui ripartire. E anche in questo caso, De Rossi ha deciso di dare un taglio netto con il passato.
De Rossi cambia la Roma: niente difesa a tre, si torna a quattro
I lavori sono in corso e il cantiere è aperto alla Roma. Il nuovo allenatore partirà da principi semplici e moderni, come l’intensità e la rapidità di pensiero, che dovranno guidare i capitolini in un’era molto diversa da quella precedente. Come ha raccontato l’ex mediano in conferenza stampa se la giocherà “sino alla morte per restare, la riconferma sarebbe un sogno per me”.
E quindi taglio netto con il passato e fin dalle basi. La difesa a tre è stata quasi un dogma per Mourinho negli ultimi anni: ha portato in bacheca la Conference League, ha permesso spesso di rendere impenetrabile la retroguardia, ma ha anche abbassato il baricentro della squadra per forza di cose. De Rossi vuole una Roma diversa e in questi giorni ha provato la linea a quattro, con tutta l’intenzione di proporla già contro il Verona.
Contro i veneti, dovrebbero agire nel cuore del reparto arretrato Huijsen e Llorente, ai loro fianchi Karsdorp a destra e Spinazzola a sinistra. È chiaro che la squalifica di Mancini incide sulle scelte – l’ex Atalanta manterrà il posto da titolare -, ma occhio anche a Smalling che, dopo tanti mesi ai box, è sempre più vicino al rientro. E lui sì, potrebbe scompaginare le gerarchie, ma non il modulo, una sorta di 4-3-2-1 con un difensore in meno e un centrocampista in più, spesso Lorenzo Pellegrini.