Simone Inzaghi ha una nuova ossessione: gli amici giurano che ormai è diventata un chiodo fisso e non pensa ad altro
L’appetito vien vincendo, si potrebbe dire parafrasando un vecchio adagio. Questo è più o meno ciò che sta accadendo a Simone Inzaghi, pronto ad alzare al cielo la sua quinta Supercoppa italiana. Un cammino da record per un allenatore che ha sempre avuto qualcosa di speciale ma che ultimamente sembra avere anche qualcos’altro in più.
Chiamatela voglia, chiamatela fame o se preferite potete anche chiamarla ossessione. Fin dai tempi della Lazio l’allenatore emiliano è sempre stato un cavallo di razza, uno che nella sfida secca difficilmente fallisce l’appuntamento mentre ha storicamente qualche problema in più nelle “grandi corse a tappe” come può essere ad esempio un intero campionato.
Non a caso la Supercoppa, che prima di quest’anno è sempre stata a sfida secca, è il suo terreno di conquista preferito. Quattro trionfi – due dei quali con la Lazio – e la possibilità di arrivare a quota 5, superando anche due mostri sacri come Lippi e Capello e battendo il record di trionfi in questa competizione. Non è casuale, come dicevamo: il dentro-fuori è sempre stato la sua grande specialità.
Inzaghi, che fame di vittorie: il parere di chi lo conosce bene
Ma da un po’ di tempo a questa parte è scattato qualcos’altro, nella mente di Simone Inzaghi. Una fame atavica di vittorie, una brama di trofei che sta spingendo la sua ambizione oltre i limiti e lo porta a non voler mollare più nulla.
Abbiamo fatto una chiacchierata con chi lo conosce molto bene e ci racconta che la vittoria è diventata la sua ossessione. “Non pensa ad altro, i trofei sono un chiodo fisso. È sempre stato molto competitivo ma negli ultimi tempi è un martello, letteralmente devastante“. Sarà stato il sogno Champions svanito in finale, sarà quello stigma che gli hanno affibbiato troppo presto (in fondo ha solo 47 anni) di allenatore che non vince i campionati.
Sarà quel che sarà, ma stavolta per Inzaghi la Supercoppa è solo l’antipasto. È arrivato in Arabia Saudita determinato, ha preteso il massimo dai suoi ragazzi e i risultati si sono visti in campo contro la “sua” Lazio. Un tre a zero bugiardo, perché nel computo ci sono anche due traverse e la sensazione costante, per tutti i 90 minuti, che l’Inter potesse affondare il colpo quando voleva.
Ora davanti a lui c’è un ultimo ostacolo, il Napoli campione d’Italia che a Ryadh sembra rinato come per magia. Un altro avversario da aggredire, a cui strappare la coppa come “assaggio” di quello scudetto che l’Inter vuole strappare dalle maglie azzurre a fine stagione. Quella adesso è la vera ossessione di Simone Inzaghi: vincere anche il campionato e scrollarsi da dosso quell’etichetta. Con la fame che ha, e la squadra che si ritrova, quel traguardo sembra decisamente più alla portata.