Il caso Maignan ha riportato l’ombra del razzismo sulla Serie A. Paolo Di Canio è entrato a gamba tesa sul tema con parole che stanno facendo discutere
Udinese-Milan non sarà ricordata solo per la rimonta dei rossoneri che ha ulteriormente consolidato il terzo posto in classifica per i rossoneri. Sì, perché prima della rimonta e della rete decisiva di Okafor, il match si è fermato per cinque minuti per via dei cori razzisti rivolti a Mike Maignan.
Il portiere francese, titolarissimo del club meneghino e della sua nazionale, ha lasciato il campo, poi è tornato regolarmente tra i pali, ma il brutto episodio resta e fa discutere, come è giusto che sia. Nelle ultime ore, a tutti i livelli, in molti si sono schierati per condannare il comportamento sugli spalti, chiedendo punizioni esemplari per i supporters dei friulani.
Una dichiarazione, in particolare, però ha fatto discutere ed è quella di Paolo Di Canio. L’ex bandiera della Lazio, oggi commentatore televisivo, è entrato a gamba tesa sul tema e si è espresso sul tema con parole piuttosto dure, destinate a far discutere anche nei giorni a venire.
Di Canio duro sul caso Maignan: le parole in diretta
Il pensiero dell’ex West Ham è arrivato, come consueto, su ‘Sky Sport’ e utilizzando termini molto schietti per esprimere la sua opinione. Negli studi con Fabio Caressa, lo storico attaccante ha detto: “L’Udinese è una delle squadre più multietniche della Serie A. Io avrei chiamato i miei 5 o 6 giocatori di colore, li avrei mandati sotto la curva e avrei detto ai tifosi: coglioni, fatelo adesso. C’è tanta gente coglio… che ha amici di colore ma poi allo stadio fanno così”.
Si tratta di comportamenti assolutamente da condannare e Di Canio l’ha fatto alla sua maniera, provocando e dando una soluzione forte e immediata al problema, anche se difficilmente praticabile. Poi ha rincarato la dose: “Mi sarei messo con i giocatori di colore dell’Udinese e l’avrei messa a 5 metri da tifosi e dirgli ‘adesso lo fate anche a loro’“.
Il punto di vista dell’ex attaccante fa inevitabilmente discutere, e i social si sono già divisi sulle sue dichiarazioni. In tanti hanno mostrato, in realtà, apprezzamento comprendendo fin da subito il senso del suo messaggio, altri hanno ricalcato la sua nota fede politica, e l’hanno squalificato già in partenza. La speranza è che, a prescindere dalle dichiarazioni dei singoli, se ne esca tutti con una consapevolezza maggiore, soprattutto sugli spalti: il no al razzismo oggi non è più negoziabile.