Gigi Riva è venuto a mancare all’età di 79 anni. Storica la sua decisione di rimanere al Cagliari rifiutando ogni offerta
Si è spenta una delle stelle più luminose della storia del calcio italiano. Gigi Riva non ce l’ha fatta e lascia un vuoto incolmabile nel cuore di tutti i tifosi. Un personaggio storico capace di portare uno Scudetto a Cagliari, squadra dov’è diventato leggenda.
Gigi Riva ha messo i primi passi calcistici al Legnano, debuttando anche tra i professionisti in Serie C. Dopo una sola stagione tra i grandi, Riva si sposta a Cagliari in Serie B e probabilmente nessuno, lui compreso, si aspettava che quel ragazzo nato a Leggiuno in provincia di Varese sarebbe diventata l’icona per eccellenza del Cagliari: 14 stagioni consecutive con la maglia rossoblu, record assoluto di gol con ben 208 reti e soprattutto protagonista assoluto nel 1969/1970 della vittoria dello storico Scudetto, fin qui l’unico.
Come se non bastasse, Riva si laureò capocannoniere del torneo con 21 gol in 28 presenze. Con la Nazionale italiana è ancora oggi, a distanza di più di oltre 50 anni, il miglior marcatore di tutti i tempi con 35 gol segnati in 42 gettoni. Infatti non sono bastati fenomeno capaci di conquistare Mondiali ed Europei per scalfire il primato di Riva. Inoltre, ha fatto parte della squadra campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Insomma, stiamo parlando di un gigante della storia del calcio a cui tutti stanno giustamente rendendo omaggio.
A rendere ancora più magico il suo legame col Cagliari è stata la decisione di rimanerci fino a quando ha appeso le scarpette al chiodo. D’altronde lui l’aveva detto: “No, grazie. Voglio restare a Cagliari per sempre“. Ma chi rifiutò Riva per restare nell’isola sarda? Se lo chiedete a Cagliari vi risponderanno all’unisono: “La Juventus“.
Infatti nell’estate 1970 il Cagliari era diventato campione d’Italia grazie ai gol di Riva e sembrava dover finire il ciclo dell’attaccante in Sardegna, pronto per nuove sfide. Il presidente Sardo Arrinca non vorrebbe, ma davanti al miliardo di lire offerto da Agnelli qualche dubbio era emerso. E invece fu proprio lo stesso a Riva a ringraziare per l’interesse e rifiutare la proposta bianconera. Un esempio di icona paragonabile solo a Francesco Totti e pochi altri, un gesto d’amore per una città che l’ha accolto 19enne e ora lo saluta, 60 anni dopo, con le lacrime agli occhi e il cuore pieno di sentimento per la leggenda nata in provincia di Varese.
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