Allarme sulla situazione della classe arbitrale in Italia, dopo i disastri di Rapuano nella finale di Supercoppa italiana tra Napoli e Inter
La vittoria dell’Inter in Supercoppa contro il Napoli ha lasciato, inevitabilmente, strascichi polemici a non finire, per un risultato maturato in maniera rocambolesca a favore dei nerazzurri e l’andamento della gara indirizzato dall’espulsione di Simeone al quarto d’ora del secondo tempo per doppia ammonizione. Una decisione apparsa severa, con il primo giallo in particolare sembrato eccessivo, e soprattutto in controtendenza rispetto al metro arbitrale precedente.
L’arbitro Rapuano non ha raccolto certo elogi a posteriori, con una condotta arbitrale che in generale non ha convinto. Una direzione fortemente contestata dagli azzurri in campo e anche a fine partita, specialmente per le tante ammonizioni non comminate agli interisti nella prima frazione e in particolare a Calhanoglu, che ha ricevuto il cartellino giallo solo dopo interventi ripetuti e pericolosi. Di quanto avvenuto in Supercoppa, abbiamo ovviamente discusso nella consueta live di Controcalcio.com su Twitch, con i nostri ospiti, tra cui Marco Giordano, direttore di ‘Tv Play’.
“Rapuano in Supercoppa? Calcio italiano alla frutta”, il monito di Marco Giordano a Controcalcio
Giordano ha naturalmente stigmatizzato l’operato di Rapuano nella finale di Riyad, ma nel suo intervento è andato anche oltre, parlando in generale della salute del calcio italiano e del livello generale degli arbitri. Che dati di fatto alla mano, di recente, non è particolarmente elevato, anzi.
La riflessione di Giordano è accorata e investe il calcio italiano ad ampio raggio, con valutazioni che vanno al di là degli eventi e degli episodi della singola partita. “In questo momento, gli arbitri italiani sono un bersaglio politico, non hanno serenità – ha spiegato – La questione arbitrale nel nostro paese è enorme. Mandare un arbitro come Rapuano a dirigere la finale di Supercoppa italiana significa che il calcio italiano è alla frutta, anzi all’ammazzacaffè”.
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“Si tratta di un problema grave, che va affrontato con serietà e con una riflessione collettiva – ha aggiunto Giordano – E questo al di là della valutazione arbitrale, ad esempio, sui falli commessi da Calhanoglu. C’è questo discorso da capire, altrimenti non ne usciamo e le cose resteranno sempre allo stesso punto”. Il clima attorno al calcio nostrano si fa sempre più elettrico e il livello di tensione, nei prossimi mesi, potrebbe salire ulteriormente.