Lo scandalo arbitri aperto con le accuse lanciate a ‘Le Iene’ può creare enorme caos alla Serie A e a tutto il sistema calcio italiano.
Le ultime settimane del calcio italiano sono state ricche di polemiche che hanno coinvolto pesantemente il mondo arbitrale. Le decisioni prese in campo e coadiuvate o cambiate dal VAR hanno portato tantissimi dirigenti e allenatori a lamentarsi apertamente di come vengono gestite le partite di Serie A, chiedendo un cambio radicale nella gestione dei match.
Poi il polverone alzato dalle accuse lanciate al programma di ‘Italia Uno’, ‘Le Iene’, da un presunto arbitro di Serie A attualmente in attività hanno cambiato radicalmente il modo di guardare la classe arbitrale e ora si è scatenato il caos.
La Serie A sta vivendo un momento molto complicato a causa delle scelte arbitrali che sono diventate terreno di polemiche continue da parte dei club italiani, di tutti i dirigenti e degli allenatori. Ogni settimana ci sono continue discussioni su quanto succede in campo e sulla reale utilità del VAR in alcune dinamiche complicate da risolvere.
Il futuro del calcio italiano rischia di essere complicato e di portare a una lenta perdita di credibilità da parte di tutti i tifosi che vogliono un calcio più limpido.
Secondo le ultime notizie, alcuni club di Serie A avrebbero chiesto la “testa” di Gianluca Rocchi, attuale designatore degli arbitri di Serie A e Serie B.
“Alcune società sulle venti di serie A avrebbero voluto la testa del designatore e il commissariamento dell’AIA“, si legge su Il Corriere dello Sport in edicola questa mattina. Nella giornata di ieri alle 14 c’è stata una riuione tra 14 club di Serie A per discutere di temi caldissimi, con il focus proiettato ovviamente, sul mondo degli arbitri.
I «Small-Giants», cioè i 14 club di Serie A tranne le big, ovvero Juventus, Napoli, Inter, Milan, Lazio e Roma hanno messo insieme tutti i problemi venuti a galla ultimamente. Hanno discusso in maniera veemente per capire come migliorare il sistema calcio. Il quotidiano rivela che c’erano società che avrebbero voluto una tabula rasa a metà campionato e chi, invece, ha usato più saggezza, cercando di far ragionare gli altri con un argomento incontrovertibile: «Se cade ora il sistema arbitri, cade il sistema calcio».
Il commissariamento del mondo arbitrale, però, non è strada praticabile, alle condizione spiegate ieri: ovvero alle dimissioni in massa.
Il mondo arbitrale dovrà certamente migliorare e cambiare modo di agire per riprendere credibilità e la fiducia ormai persa per molti “fischietti”.
Nella riunione di ieri si è arrivati a una decisione comune che sembra poter risolvere più di un problema: la creazione di una commissione fra giuristi e addetti ai lavori per tipizzare le norme al fi ne di limitare la discrezionalità.
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