Una squalifica di ben venticinque partite: stangata tremenda per il giocatore che non potrà scendere in campo per due mesi
Non è un periodo semplice per l’NBA: recentemente è arrivata la notizia della morte di Dejan Milojevic, assistente di Steve Kerr ai Golden State Warriors scomparso all’età di quarantasette anni. Una vera e propria tragedia che ha sconvolto il mondo dei Golden e di tutto il basket in generale.
Ora il mondo cestistico deve affrontare un altro fulmine a ciel sereno: parliamo di una maxi squalifica ai danni di uno dei grandi protagonisti di questo sport. Tristan Thompson non potrà scendere in campo per un periodo di tempo decisamente lungo e la motivazione che ha portato allo stop del classe 1991 non è assolutamente paragonabile a quella che ha fatto saltare dodici gare a Draymond Green.
Il lungo dei Cleveland Cavaliers, come riportato da basketinside, è stato squalificato per ben venticinque partite. Tristan Thompson ha violato il regolamento antidoping dell’NBA risultando positivo ai test sia dell’ibutamoren sia del SARM LGD-4033: si tratta di due famarci proibiti dal momento che permettono, a chi le assume, di avere un miglioramento piuttosto importante delle prestazioni. Una doccia fredda per uno dei grandi protagonisti del titolo vinto dai Cleveland Cavaliers nel 2016 quando, al fianco di LeBron James, la squadra si impose quattro a tre nella finale playoff contro i Golden State.
Calendario alla mano, Thompson è costretto a stare fuori un mese e mezzo tornando disponibile per la sfida esterna contro i Rockets in programma il prossimo sedici marzo mentre il rientro davanti al proprio pubblico avverrà nel match contro gli Heat del ventuno marzo.
Un periodo decisamente lungo e che rischia di costare caro ai Cleveland Cavaliers: i ragazzi di Bickerstaff occupano al momento il quarto posto nella Eastern Conference e la sensazione è quella di poter vivere una stagione da protagonisti sia nella regular season sia nei playoff. Tristan Thompson, fino ad ora, è stata una risorsa fondamentale partendo dalla panchina.
Il classe 1991, entrando a gara in corso, viaggiava ad una media di 3.8 punti, 3.9 rimbalzi e 1.1 assist in 12.4 minuti: un rendimento importante da parte di un giocatore capace, con questi numeri, di cambiare il match in qualsiasi momento. Thompson era, senza ombra di dubbio, una risorsa fondamentale nello scacchiere dei Cleveland Cavaliers: la sua assenza non sarà semplice da assorbire ma squadra e tecnico dovranno trovare delle soluzioni per le prossime venticinque partite.
Il grande campione spagnolo dall'alto dei suoi 37 anni spinge la squadra verso la Champions…
Sembra ormai deciso che tra i Percassi e l'uomo dell'epoca d'oro atalantina sia al passo…
L'Inter è stata "avvisata": il giornalista non le manda a dire e lancia un vero…
Bologna e Napoli hanno portato a casa un punto a testa prezioso per la corsa…
Dibattito aperto su Controcalcio sulla corsa allo scudetto, per il grande ex l'Inter è chiamata…
Il presidente biancoceleste segue con trepidazione quello che avviene in campo e nel frattempo programma…