L’ennesimo episodio di violenza contro l’arbitro: tolleranza zero contro l’autore del folle gesto, ecco cos’è successo
Non è purtroppo la prima volta che sentiamo di casi di violenza fisica contro arbitri di categorie minori, molto spesso giovani o alle prime armi. Come ha confermato il recente report dell’Associazione Italiana Arbitri, i casi di violenza, sia fisica che psicologica, contro i direttori di gara sono in aumento esponenziale.
L’AIA lo spiega molto bene nel suo ultimo documento: gli episodi descritti e denunciati dagli arbitri sono passati dai 120 dei primi sei mesi della stagione 22/23 ai 219 del 23/24. Un incremento di quasi l’82%, e questa non è una buona notizia per il nostro calcio.
Uno degli episodi di violenza più atipici e gravi dell’ultimo periodo è accaduto poche ore fa in una partita del campionato Under 18 nel Lazio.
Lazio, arbitro inseguito e investito: ufficiale la squalifica
Quanto accaduto appena dopo la partita del campionato Under 18 spiega anche che la maggior parte delle violenze contro gli arbitri, almeno in Italia, sono commesse in tornei molto spesso poco controllati o comunque che non godono di apparati di sicurezza importanti. Del resto, anche la stessa Associazione Italiana Arbitri ha fatto una netta differenza tra calcio dilettantistico e professionistico.
Quello che è accaduto a seguito del fischio finale di una partita di Under 18 regionale tra Tivoli e Villalba ci deve far riflettere. È il riassunto perfetto di cosa potrebbe capitare a un giovane arbitro se ha a che fare coi calciatori o tifosi sbagliati.
Secondo quanto emanato dal giudice sportivo in una recente sentenza che ha fatto luce su quanto è accaduto, il direttore di gara di Tivoli-Villalba non è stato solo insultato e minacciato durante la gara – tra l’altro non solo dai calciatori, ma anche da altri membri di una delle due società – ma è stato letteralmente pedinato mentre se ne stava tornando a piedi nella sua abitazione.
“Questa persona – spiega il giudice sportivo riferendosi al soggetto squalificato – è salita nella propria autovettura e, con movimento repentino, metteva in moto ed a velocità sostenuta cercava di investire il direttore di gara, che, solo grazie ad una schivata veloce evitava di essere raggiunto, salendo su un marciapiedi, nel contempo procurandosi una distorsione alla caviglia”.
Al diretto interessato, identificato grazie all’aiuto dell’arbitro, il giudice sportivo ha comminato una multa di 1.500 euro e una giornata di squalifica.