Drammatica la situazione del club, che dopo l’ultima sconfitta vede la salvezza sempre più lontana: l’esonero è ad un passo
La 24esima giornata di Serie A si è aperta con una sfida salvezza in cui soprattutto i padroni di casa si giocavano molte delle speranze di potersi riagganciare al treno delle quartultime. Nulla da fare. Missione fallita.
Con una prestazione gagliarda l’Empoli di Davide Nicola – il grande ex della sfida, colui che nel 2022 fu l’artefice di una rimonta salvezza davvero leggendaria – ha evidenziato tutti i limiti della Salernitana di Filippo Inzaghi. In casa granata si apre, o meglio continua, una crisi che stavolta potrebbe portare a delle decisioni drastiche. Definitive. Ovviamente sul banco degli imputati, o comunque primo indiziato a ‘pagare per tutti’, c’è proprio il tecnico piacentino.
Del resto i numeri della gestione Inzaghi, da quando l’ex allenatore della Reggina è subentrato a Paulo Sousa dopo il disastroso avvio di stagione, sono impietosi. Sedici partite fin qui disputate e dieci punti conquistati, per una media di 0,62 a partita. Unica magra consolazione è che il cammino, sotto la guida del fratello di Simone, sia solo leggermente migliore di quello del tecnico portoghese, il quale aveva raccolto la miseria di tre soli punti nelle otto gare giocate.
Ad ogni modo la classifica, per il club granata, parla da sola: la salvezza è lontana sei punti, e con due sole vittorie conquistate nelle prime 24 gare di campionato sembra davvero difficile pensare di risalire la china. Per lo meno non prendendo delle decisioni forti, come ormai si sussurra da più parti a Salerno.
La posizione dell’allenatore emiliano si starebbe facendo via via più pericolante anche a causa del ritorno, avvenuto il 19 dicembre, di quel Walter Sabatini che fu tra gli artefici del miracolo del 2022. Il vulcanico dirigente, giurano in città, avrebbe voluto esonerare Inzaghi da tempo, ma il patron Iervolino ha concesso al tecnico un po’ di tempo, e di partite, per far ricredere il guru. Anche qui, l’obiettivo può dirsi non centrato.
L’ultima vittoria dei granata risale allo scorso 30 dicembre, quando fu espugnato il ‘Bentegodi’. Sembrava fosse stata la buona stella dello stesso Sabatini che, appena arrivato, aveva subito ‘prodotto’ un’affermazione esterna e per di più contro una rivale diretta nella lotta salvezza. Semplici, Ballardini, Gotti e Giampaolo: questi sono i nomi che circolano nell’ambiente come papabili eredi del tecnico piacentino.
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