La sconfitta per 4-2 contro l’Inter ha scatenato nuovamente i tifosi della Roma: la tifoseria si spacca sul nome di José Mourinho
La prima sconfitta della gestione di Daniele De Rossi alla Roma è costata cara all’allenatore ed ex centrocampista giallorosso, e nonostante sia arrivata contro i primi della classe.
Per carità, nessuno, specialmente la proprietà del club, ha chiesto la testa del campione del mondo del 2006, ma ecco, aver perso 4-2 contro l’Inter, dopo essere andati negli spogliatoi in vantaggio, sicuramente ha fatto cambiare qualche giudizio sul mister ai tifosi capitolini che, ora, quasi a sorpresa, rimpiangono José Mourinho. Non tutti ovviamente, ma c’è chi avrebbe voluto una squadra più accorta, votata al risultato, in determinati momenti nel match, come era successo nei momenti migliori dell’allenatore portoghese.
Partiamo dall’inizio: la Roma è entrata in campo contro la squadra di Simone Inzaghi con la mentalità giusta, ovvero provando fin da subito a sbloccare la gara e mettendo in seria difficoltà i nerazzurri bloccando tutte le linee di passaggio – una delle armi dell’Inter – ai giocatori avversari.
È arrivato il gol di Francesco Acerbi, è vero, ma i giallorossi hanno reagito in tempo zero e hanno pareggiato i conti e persino ribaltato la partita con un contropiede che non ha lasciato scampo a Yann Sommer. Il secondo tempo, poi, è stato tutto un altro spartito, anche se la squadra di De Rossi ha provato in più di un’occasione a portare il risultato sul 3-3 – ed è anche per demerito dell’ex Romelu Lukaku che non c’è riuscita -, salvo poi prendere il quarto gol, in contropiede.
Tifosi della Roma spaccati: c’è chi rimpiange Mourinho
A pesare, per i tifosi giallorossi, è stato soprattutto il passivo. Quattro gol, nonostante un gioco ritrovato e persino divertente, sono troppi da digerire per loro, e quindi lo Special One.
Esatto, perché per Mourinho la Roma ha rappresentato una croce e una delizia, la vittoria della Conference League, ma anche delle scialbe qualificazioni in Europa League dal campionato. Ha rappresentato un fronte compatto che si muoveva con lui e per lui. Ha rappresentato un allenatore che riusciva a ribaltare a suo favore le partite con giocate dei singoli o attraverso un pressing asfissiante.
Ed è questo, ora, che manca ad alcuni, è questo che fa aleggiare il suo fantasma a Trigoria: la capacità di vincere anche quando il risultato sul tabellone, a pochi minuti dalla fine, non indica una vittoria. Ma De Rossi ha ancora tempo per questo, e soprattutto ha perso contro la prima in classifica. Subendo quattro gol, sì.