Novak Djokovic si appresta a fare il suo ritorno nella serie di tornei a cui non prende parte ormai dal lontano 2019
Dopo l’Happy Slam di inizio stagione, quello che ha visto il trionfo di Jannik Sinner in finale contro Daniil Medvedev, il circuito ATP, come da tradizione, offrirà per tutto il mese di febbraio solamente tornei di categoria 250 e 500.
Senza trascurare l’importanza di questi – già a Rotterdam, vincendo eventualmente la kermesse, il campione altoatesino avrà la grandissima chance di scavalcare il russo al terzo posto del ranking mondiale – l’attenzione di tutti è rivolta al Sunshine Double di marzo. Ovvero il tradizionale doppio appuntamento sul cemento americano rappresentato dai due Masters 1000 di Indian Wells e di Miami.
Per avere un’idea di quanto siano fondamentali, sia in ottica di classifica, che di prestigio, questi appuntamenti, basta scorrere l’entry list del BNP Paribas Open della cittadina californiana. A meno di defezioni dell’ultimo momento – dovute evidentemente solo ad eventuali infortuni – sono iscritti i primi 75 tennisti del circuito. Perfino Rafa Nadal, che era tornato a Brisbane salvo poi fermarsi subito dopo, parteciperà al torneo.
La vera novità è però rappresentata dalla presenza, dopo ben 5 anni di assenza, del numero uno del mondo, Novak Djokovic, che avrà anche la ghiotta opportunità di accumulare punti preziosi nell’ottica del mantenimento della prima posizione in classifica.
Come noto, a causa delle restrizioni della politica americana sul far entrare nel proprio territorio cittadini stranieri che non si siano sottoposti al vaccino anti Covid-19, al campione serbo è stata interdetta la partecipazione ai tornei disputantesi negli Stati Uniti fino alla metà dello scorso anno.
Non serve forse nemmeno ricordare, in questa sede, la posizione del fuoriclasse di Belgrado sull’adesione al vaccino. Un pensiero che gli precluse anche la possibilità di disputare gli Australian Open nel gennaio del 2022, con tanto di processo in loco per violazioni del protocollo Covid.
I rivali del numero uno del mondo, in ogni caso, già tremano all’idea di rivedere Djokovic sull’amato cemento americano. Nella prima occasione in cui ciò fu reso possibile dall’allentamento delle misure restrittive, nella scorsa estate, il 24 volte campione Slam vinse il Masters 1000 di Cincinnati battendo Carlos Alcaraz in una finale palpitante e ricca di colpi di scena.
Qualche settimana dopo, ecco arrivare il trionfo agli Us Open, in quello che è stato il terzo Major di uno straordinario 2023 e l’ennesimo tassello di una carriera che, a livello di numeri, non ha davvero eguali.
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