È un periodo difficilissimo per Paul Pogba quello attuale, che dura da mesi. L’agente del calciatore della Juventus ha rilasciato delle parole importanti in proposito.
Paul Pogba è fuori causa da mesi a causa della positività riscontrata tempo fa e che ha costretto la Juventus a doverne fare per squalifica. Il centrocampista francese era reduce da un lungo infortunio, puntava ad essere l’uomo in più ed invece le cose sono andate in modo assai diverso.
Per Paul Pogba, che tra l’altro non è più giovanissimo, c’è da continuare a vivere un calvario che non si sa quando avrà fine. Perché su di lui pende una richiesta di squalifica di quattro anni. Nel frattempo l’ex Manchester United è fermo da settembre del 2023, dopo solo due apparizioni in stagione.
La positività era scattata per colpa di un ormone noto come Dhea, o penta deidroepiandrosterone, noto per essere un precursore del testosterone. Nel frattempo lui continua ad allenarsi ed è calato in un silenzio social, anche a seguito di alcune vicissitudini controverse vissute in famiglia.
Ma sono in tanti i tifosi della Juventus che credono nel calciatore e non vedono l’ora che possa fare il suo ritorno. E tra i suoi sostenitori c’è una persona speciale, una donna che ha sempre creduto in lui. Non è la compagna, non è la mamma né nessun congiunto.
Paul Pogba, la Juventus può contare su di lui
È Rafaela Pimenta ad avere elogiato il transalpino, parlando a Cronache di Spogliatoio. Lei è la sua procuratrice e colei che ha ereditato l’impero costruito dal povero Mino Raiola, scomparso il 30 aprile del 2022 a causa di una brutta malattia.
La Pimenta ha sottolineato come il suo assistito sia molto forte non solo con il pallone tra i piedi ma anche a livello mentale. Tutte le cose difficili che gli sono capitate non hanno fatto altro che renderlo più forte. Ed è esemplificativa la frase: “Se potesse, Paul sarebbe pronto a giocare anche domani”. Non ha fatto altro che allenarsi e mantenersi in perfetta forma in questi mesi. Tanto dal punto di vista fisico quanto della tenuta mentale”.
Gli avvocati che lo stanno difendendo nel contenzioso riguardo al doping sono riusciti ad ottenere il rinvio del processo, che in origine avrebbe dovuto tenersi lo scorso 18 gennaio. Ma dell’avvenire e di cosa potrebbe succedere non si sa niente.
Ricevere una effettiva squalifica di quattro anni significherebbe concludere anzitempo la carriera, per lo meno ad alti livelli. Ma il giocatore è convinto di non avere fatto nulla di male e per questo si allena duramente e con grande concentrazione. Perché potrebbe anche darsi che possa esserci una assoluzione o comunque una squalifica meno lunga.