Ancora un successo per la Roma: De Rossi sembra l’uomo giusto e un clamoroso retroscena svela la scelta dei Friedkin.
I numeri nel calcio non sono tutto, ma spesso aiutano a capire l’andamento di una squadra, di una stagione e di quanto alcune scelte siano sbagliate, o nel caso della Roma, azzeccatissime.
I Friedkin con De Rossi hanno fatto centro. Lo stesso allenatore ha chiarito di non essere ancora un tecnico esperto, ma ai vertici del club giallorosso, questo fattore interessava poco. L’obiettivo, dopo il caos generato dalla separazione con Mourinho, la protesta di alcuni tifosi e i dubbi, era ben chiaro. Per i Friedkin la Roma ha sempre avuto bisogno di regole, di un ambiente sereno, ma soprattutto di concentrarsi sul campo per tentare l’assalto all’Europa che conta.
Ecco quindi che il nome di De Rossi sembrava perfetto. La piazza ha riabbracciato un esempio totale in campo, che anche in panchina ha mostrato con alcuni messaggi ben chiari di essere determinato a dare tutto per il club che ama. Regole, disciplina, nessuna parola con l’arbitro, e già, soprattutto, qualche calciatore che riacquista fiducia e valore. Anche la classifica sorride a De Rossi, che contro il Frosinone ha mostrato ancora una volta non solo di avere idee interessanti da trasmettere alla squadra, ma anche l’atteggiamento giusto per uscire da un momento delicato. Sul match vinto grazie al tris allo “Stirpe”, arriva infatti un retroscena che svela tutto.
C’è un tecnico, Eusebio Di Francesco, che recrimina nonostante la pesante sconfitta, e un altro, De Rossi, che lavora a testa bassa e incassa risultati positivi. L’allenatore del Frosinone per certi versi ha i suoi motivi per ribadire la delusione al termine del match.
Nei primi 45 minuti la sua squadra ha attaccato, mostrato un bel calcio, sfiorato il gol che avrebbe anche meritato. Poi il vantaggio giallorosso e il tris maturato anche grazie ad un intervento di De Rossi, svelato nel post partita. Nella sfuriata dell’allenatore contro i suoi c’è tutto della scelta dei Friedkin, perché il tecnico giallorosso non ha attaccato la squadra.
Emerge infatti che negli spogliatoi De Rossi ha urlato senza accusare, bensì provando a spingere i suoi ad aggredire gli avversari cambiando atteggiamento per cercare un risultato positivo. A conti fatti la scossa è servita, e dimostra l’essenza della scelta dei Friedkin. Roma era infatti un ambiente ferito dai risultati, ma ferita lo era anche una squadra che non riusciva a tirarsi fuori da un momento delicato. De Rossi contro il Frosinone non ha avuto paura di alzare i toni, senza però puntare il dito, ma con il solo obiettivo di cambiare l’atteggiamento dei suoi e di dare coraggio. A conti fatti ci è riuscito, e la decisione dei Friedkin sembra sempre più una presa di posizione corretta in un momento delicato.
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