Maurizio Sarri si è fermato ancora una volta con la sua Lazio. Dopo la partita contro il Bologna, non mancano le polemiche e non solo nei confronti dell’arbitro
La Lazio doveva dare continuità dopo la straordinaria vittoria contro il Bayern Monaco, ma nello scontro diretto per la corsa alla Champions League contro il Bologna, è arrivata l’ennesima rimonta da parte degli uomini di Thiago Motta e una sconfitta che fa male ai biancocelesti.
Infatti, l’1-2 subito in casa contro gli emiliani è stato digerito parecchio male dai capitolini, che se la stanno prendendo contro l’arbitro Maresca. Il direttore di gara è colpevole di non aver espulso Fabbian e di aver trattenuto almeno un paio di cartellini gialli nei confronti degli ospiti. Non è solo quello l’argomento caldo che ha scatenato la rabbia di Maurizio Sarri e della squadra, in silenzio stampa dopo il ko di ieri.
Infatti, come riportato da ‘Sky Sport’, il tecnico biancoceleste si è espresso in termini poco carini nei confronti di un avversario più grande, e non è la prima volta: “Ringraziamo sentitamente la Lega Serie A perché ci ha teso un’altra imboscata, facendoci disputare una partita alle 12,30 dopo una gara di Champions League mercoledì sera“. E le polemiche non finiscono.
Sarri e la guerra per il calendario: i tifosi si dividono
Il tema del calendario non è di sicuro la prima volta che appare dalle parti di Formello. Fin da inizio stagione, quando ancora il caldo attanagliava il Paese, il tecnico biancoceleste non temeva di denunciare situazioni equivoche per quanto riguarda la ripartizione delle squadre e le loro date.
D’altronde, lui è uno dei primi che si è sempre esposto contro i troppi impegni nel calcio, alla faccia del guadagno economico. Le nuove frecciate, però, si sono trasformate ben presto in un alibi ed è così che la pensano tanti tifosi della Lazio, un po’ stufi dei risultati a intermittenza della squadra. Altri, invece, restano fedeli al loro allenatore e non fanno che sottolineare varie incongruenze che hanno influito sul corso della stagione.
Di fatto, quello che cambia è ben poco: il quarto posto che vale per la Champions League – occhio anche al quinto – si allontana sempre di più, e in Champions League c’è una grande occasione di fare la storia. E neanche la Coppa Italia va sottovalutata, al di là degli alibi.