Momento delicato per la Lazio, non soltanto in campo: arriva la stangata per il presidente Lotito, sanzione molto dura
Dopo il secondo posto in campionato nella scorsa stagione, la Lazio sembrava poter essere protagonista anche in questa annata, ma le cose non stanno andando come l’ambiente biancoceleste si aspettava e sperava. Il rendimento della squadra di Sarri si sta dimostrando troppo altalenante, con pochi picchi positivi, e specialmente dopo la sconfitta nello scontro diretto contro il Bologna la speranza di riqualificarsi nuovamente per la Champions League si allontana.
E dire che i biancocelesti venivano da una grande serata europea contro il Bayern Monaco, che aveva restituito entusiasmo. Con lo stesso abbrivio, era stata approcciata la sfida con i felsinei, con un grande primo tempo, il vantaggio firmato Isaksen e altre occasioni considerevoli. Una prima frazione macchiata però dal grave errore in disimpegno di Provedel, con la complicità del resto della difesa, che ha spalancato le porte del pari al Bologna e da lì la gara è girata, fino al sorpasso rossoblù nella ripresa.
Sarri non riesce a dare continuità ai suoi e in questa stagione, del resto, sta vivendo polemiche costanti legate al rendimento della sua squadra e a un mercato che in estate non ha rafforzato particolarmente la rosa, anzi, e a gennaio è stato assente. Le polemiche si spostano, inevitabilmente, sul presidente Lotito, che è costretto a fare i conti non solo con risultati non all’altezza delle attese, ma anche con un’altra vicenda che va a pesare non poco sul club capitolino.
Lazio, si chiude il caso Zarate: Lotito condannato
La nuova stangata, in questo caso, è un conto aperto con il passato. Precisamente con la vicenda dell’acquisto di Mauro Zarate, e stiamo parlando ormai di quindici anni fa.
L’attaccante argentino era stato acquistato nel 2008 dal Birmingham City. Zarate ha poi vissuto quattro stagioni in biancoceleste, fino al 2011 e tra il 2012 e il 2013. A Lotito era stato contestato il mancato pagamento di un milione e 600 mila euro come rata alla societa inglese Pluriel Limited. Negli anni, il Tribunale di Roma e poi la Corte d’Appello avevano stabilito che Lotito dovesse effettivamente versare quella somma.
Ora, è arrivata la conferma da parte della Cassazione, che non ha spostato il verdetto dei primi due gradi di giudizio. In particolare, la Cassazione ha stabilito che il ricorso di Lotito è stato notificato alla Pluriel in ritardo e dunque è inammissibile. Andranno anche pagate, oltretutto, le spese legali, per circa 10mila euro, alla società inglese