La Roma di De Rossi vince e convince, anche a tre, diversamente da quella di Mourinho. C’è chi insinua il dubbio che la squadra giocasse contro il portoghese
Il nuovo corso della Roma è iniziato, per davvero. E grazie anche a Daniele De Rossi, arrivato come traghettatore a gennaio, ma diventato nel giro di poche partite una certezza.
Sì, i giallorossi, da quando l’ex capitano siede sulla panchina al posto di José Mourinho, hanno dovuto affrontare, in campionato, solo il big match contro l’Inter (perso), ma hanno anche pareggiato, passando il turno, gli spareggi di Europa League contro il Feyenoord, e hanno reso semplici cose che, con c’era lo Special One, sembravano quasi impossibili, se non in mischia, nei minuti finali.
Per esempio, contro il Torino, il centrocampista campione del mondo con l’Italia nel 2006 ha schierato la difesa a tre (non è un integralista), la stessa che usava il portoghese, e che lui non aveva ancora sperimentato da quel Roma-Verona del 20 gennaio con cui ha baciato l’esordio da allenatore della squadra che ha da sempre nel cuore, se non in Arabia – in cui peraltro aveva provato anche Mile Svilar. Ecco, anche con il modulo a tre, capitanato da un ritrovato Chris Smalling, la squadra giallorossa ha mostrato di saper costruire gioco.
Er Faina getta un’ombra sulla Roma di Mourinho: la sua provocazione
O perlomeno lo pensa Damiano Er Faina. Il padrone di casa di Controcalcio durante la live su Twitch, dopo aver mostrato dello stupore per il fatto che, appunto, la squadra di De Rossi sia riuscita a vincere e convincere anche con il cambio di modulo, ha espresso il dubbio, o la provocazione come l’ha chiamata lui rivolgendosi ai suoi ospiti, che i giocatori, all’epoca di Mourinho, fossero mossi dal desiderio di portare all’esonero del portoghese – cosa poi effettivamente successa dopo alcuni crolli, specie quello contro la Lazio e il Milan.
Tutto, ovviamente, ha precisato Coccia, al netto di un Paulo Dybala che ci ha messo parecchio del suo per portare tre punti fondamentali per la corsa alla Champions League della Roma. Che intanto guarda da su i ‘cugini’, e non vede così lontane neanche l’Atalanta e il Bologna che domenica si incontreranno a Bergamo.
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Sicuramente, a prescindere dai motivi che hanno portato all’addio, la svolta sembra totale nell’ambiente e si esprime attraverso l’entusiasmo e le giocate dei calciatori più rappresentativi, che ora non vogliono più fermarsi.