La sconfitta in Champions League contro il Bayern Monaco per la Lazio ha puntato i riflettori su alcune scelte sbagliate anche dal presidente Lotito
Non è l’anno della Lazio. O perlomeno così sembra ora che più di metà stagione è passata. Noni in campionato e a dieci punti dal quarto posto del Bologna, i biancocelesti di Maurizio Sarri, dopo una prova convincente all’andata contro il Bayern Monaco allo stadio Olimpico, hanno dovuto salutare anche la Champions League.
Certo, nessuno ai sorteggi degli ottavi avrebbe puntato davvero sul passaggio del turno, ma adesso che Harry Kane e compagni sono andati avanti qualche rammarico in più c’è, specie per i tifosi. Per la partita in Germania non si contano gli errori commessi, dall’allenatore toscano che, forse, avrebbe potuto fare scelte diverse, da Ciro Immobile che prima di subire la prima rete aveva avuto sui piedi la palla per mettere davvero in difficoltà la squadra di Thomas Tuchel. Ma non solo.
Nella diretta di Controcalcio su Twitch, Daje Ale, ovvero Alessio Manieri, ha dato le colpe anche (e soprattutto) al presidente della Lazio, Claudio Lotito. E non soltanto per la sfida dell’Allianz Arena, ovviamente.
Daje Ale contro Lotito: “La Lazio così non cresce”
Per il tifoso romanista, infatti, molti dei demeriti per la sfida di Champions League persa dalla Lazio e non solo sono da attribuire al senatore di Forza Italia. Quando c’è da fare il salto di qualità, ha detto, Lotito si tira sempre indietro non facendo di fatto crescere la squadra e la società biancoceleste.
Da quando lui è il numero uno di coppe se ne sono vinte, ha precisato, ma poi contano poco se non si riesce neanche ad andare per qualche anno di fila nell’Europa che conta. Su questo nello specifico anche Damiano Er Faina, il padrone di casa della trasmissione, ha dato ragione a Daje Ale, sottolineando anche come la Coppa Italia vinta, o la Supercoppa, siano state merito di un allenatore eccezionale, ovvero Simone Inzaghi, che ha tirato fuori dai giocatori a disposizione il meglio e anche più del meglio.
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A proposito, però, della competizione nazionale, c’è ancora quella e la Lazio di Sarri dovrà giocarsela con il coltello fra i denti per salvare una stagione che no, non è stata proprio la sua.