Un dramma a lieto fine quello di un campione amatissimo dai tifosi: il suo cuore non gli permette più di andare avanti in campo
Il calcio va veloce, come ormai tutto lo sport moderno, e non si guarda indietro per aspettare nessuno. Così solo quelli fisicamente e mentalmente a posto riescono ad andare avanti, mentre per gli altri arriva il conto. Ed è successo di nuovo, con un professionista amatissimo che ha dovuto dire basta per problemi al cuore.
Ci sono anche drammi a lieto fine e non solo finali tragici come quello di Davide Astori, strappato alla vita troppo presto, e la storia recente del calcio ne è piena. Fabrice Muamba che nel 2012 durante una partita di FA Cup con il Bolton perse i sensi per un arresto cardiaco. Ha lottato per giorni tra la vita e la morte riuscendo a sopravvivere, si è salvato ma ha dovuto smettere
Stesso destino per Ruben de la Red, centrocampista spagnolo della cantera Real Madrid. A 24 anni era stato colpito da un malore durante una partita di Coppa Del Re e i controlli avevano evidenziato un problema cardiaco che l’aveva costretto ad a interrompere la carriera.
Ma anche la Serie A e gli altri campionati italiani sono pieni di questi casi. Nel 1996 Nwanko Kanu. passò dall’Ajax all’Inter ma durante le visite fu riscontrata una malformazione cardiaca. Massimo Moratti decise di tesserarlo comunque e di pagargli le cure, fino a quando il giocatore nigeriano tornò in campo. Lui, a fine carriera, ha fondato la Kanu Heart Foundation che segue bambini in tutto il mondo con problemi di cuore.
A Lilian Thuram nel 2008 era stata riscontrata una malformazione cardiaca, un problema ereditario, e decise di smettere con il calcio. Una scelta che puiù di recente hanno fatto anche Sergio Aguero e il brasiliano Lucas Leiva che dalla Lazio era passato al Gremio.
Certo, esistono anche casi di calciatori che nonostante tutto hanno proseguito la loro carriera in campo. Christian Eriksen nell’estate del 2021 ha fatto commuovere tutti dopo il suo malore nella prima partita degli Europei. Oggi è ancora in campo con un defibrillatore. E avevano continuato a giocare anche Antonio Cassano, fermato per 5 mesi nel 2011 fu dopo un intervento per una sofferenza cerebrale dovuta a base ischemica, o lo svizzero Stephen Lichtsteiner, colpito da un’aritmia cardiaca nel 2015 durante una gara di campionato della Juventus contro il Frosinone.
Ma per un curioso gioco del destino c’è una squadra, oggi in C ma con un recente passato in B, che batte tutti. Perché all’Entella negli ultimi sette anni sono stati registrati ben tre casi. Il primo è quello di Andrea Catellani che nel gennaio del 2017 era arrivato dallo Spezia Entella. Era risultato non idoneo all’attività sportiva a causa di un’aritmia. Due anni dopo, stesso lub e stesso esito con Andrea Orlandi.
Oggi invece tocca ad Andrea Paolucci, costretto a ritirarsi alla soglia dei 38 anni. Il centrocampista originario di Pescara, dopo il debutto in B grazie a Maurizio Sarri, in carriera ha vestito le maglie di Cesena, Cittadella, Ternana ed Entella facendosi apprezzare ovunque.
Ora però come ha spiegato al portale TuttoC deve smettere: “Ho affrontato due interventi di ablazione cardiaca per risolvere un problema, avuto nel pre campionato, di tachicardia. Quando ti succedono cose inaspettate devi saper fare la cosa giusta. Nel mio caso lasciare il calcio giocato e quella sfera che mi ha dato tutto”.
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