Una storia davvero pazzesca che riguarda il calciatore interista, che ha svelato come se ne sia andato dall’allenamento a sorpresa.
Molto spesso del calcio si vede soltanto ciò che accade in campo, o al massimo nell’immediato pre o post partita. Ma in realtà questo mondo così patinato e misterizzato spesso raccoglie numerose storie e retroscena succulenti, che fanno parlare i tifosi e mettono alla berlina certi personaggi.
In particolare riguardo alla vita privata dei calciatori, i campioni tanto osannati ed invidiati che di certo possono permettersi di fare una vita più spericolata del solito. Stipendi milionari, case di lusso, automobili scintillanti e fidanzate da urlo. Se tutto questo è unito alla professionalità e all’impegno sul campo non c’è nulla da dire. Ma ci sono fuoriclasse che uniscono genio e sregolatezza, dentro e fuori dagli stadi.
A confermare questa tendenza c’ha pensato un ex calciatore dell’Inter, considerato ancora oggi un mito per molti tifosi nerazzurri. In una speciale intervista rilasciata al Corriere della Sera, quest’ultimo ha svelato diversi interessanti retroscena durante la sua carriera calcistica, con tanto di trovate furbe e paradossali per coltivare ‘altri’ interessi.
Il calciatore di cui parliamo è Evaristo Beccalossi, un vero idolo per i tifosi nerazzurri più longevi. Fantasista dell’Inter anni ’80, è stato uno dei gioielli forse più sottovalutati d’Italia, visto che è rimasto troppo spesso fuori dal giro della Nazionale italiana. Un vero esempio di genio e sregolatezza, come raccontato nell’intervista recente.
Un ragazzo venuto dalla provincia di Brescia, ma subito calatosi nella realtà milanese, tanto che le sue scappatelle per hobby e ‘amore’ sono sempre state al centro delle cronache. Ma il racconto si sposta sulla sua passione motoristica, come raccontato al Corsera: “Le multe fioccavano – racconta Beccalossi – ma almeno per un paio ne valeva la pena”.
“Ho detto che avevo un dolorino e sono andato a Monza per conoscere il mio idolo Villeneuve, sono entrato nella sua Ferrari, ho pranzato con lui. I motori erano la mia passione, ho anche incontrato Enzo Ferrari: accanto a questo omone con gli occhiali scuri e un alone di carisma c’ero io, coi capelli alla Cocciante/Branduardi. Mi vengono ancora i brividi”.
Oppure quando ha raccontato dell’amicizia con un altro dannato della pop culture italiana, Franco Califano: “Quando ci siamo conosciuti mi disse che aveva le mie foto in carcere. Veniva a trovarmi a Brescia e voleva sempre tirare mattino, ma l’unico locale aperto era l’autogrill di Dalmine, quello sopraelevato: guardavamo le macchine che passavano fino all’alba. Mi presentava le sue ragazze e mi diceva ogni volta che era quella giusta”.
Infine un bel ricordo di Gianluca Vialli, con cui si conobbe alla Sampdoria: “Con Luca ho vissuto un anno a Bogliasco, poi non ci siamo mai persi di vista e ci siamo ritrovati in azzurro. Mi manca molto, ma i messaggi che ci scambiavamo preferisco tenerli per me”.
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