La cura di Daniele De Rossi ha prodotto effetti immediati sulla Roma ma ora un ricorso ufficiale può cambiare tutta la stagione giallorossa
Rimettere la Roma in mano ai romanisti, o almeno riportare la chiesa al centro del villaggio. Nel loro momento più basso da quando hanno acquistato il club, i Friedkin hanno preso l’unica decisione possibile, puntando su Daniele De Rossi. Ma ora un ricorso ufficiale può cambiare il corso della storia.
La cura dell’ex capitano giallorosso sulla squadra è evidente perché la medicina ha funzionato. Come ha spiegato La Gazzetta dello Sport, il neo tecnico viaggia con una media di 2,6 punti a partita e negli ultimi due mesi a retto quasi da sola il passo dell’Inter.
Non è un caso che l’unica sconfitta sia arrivata proprio contro i nerazzurri, al termine di una gara giocata per lunghi tratti alla pari. DDR ha maturato competenze importanti nello staff di Roberto Mancini con la Nazionale e ha fatto tesoro di tutto quello che non aveva funzionato nella sua prima avventura in panchina con la Spal.
Lo ha riconosciuto anche Fabio Capello, che lo ha allenato ai tempi dello scudetto romanista. Con un padre che per tanti anni ha fatto quel mestiere e con la grande conoscenza del campo che solo un centrocampista può avere, si sta comportando benissimo. Non a caso con lui alcuni giocatori sembrano rinato, come lo stesso Azmoun che nella prima parte della stagione era sembrato un oggetto avulso al gruppo.
Gol irregolare, Roma nei guai: la stagione della squadra di De Rossi può cambiare all’improvviso
La vera differenza tra Daniele De Rossi e Josè Mourinho da qui alla fine della stagione però sarà in altri numeri, quelli legati al rendimento complessivo. Con l’ex capitano l’Olimpico è tornato ad essere un fattore, ma in fondo lo era anche con il tecnico lusitano. Invece lontano da Roma i giallorossi hanno sempre fatto fatica.
Ecco perché i prossimi due mesi saranno fondamentali anche in questo senso. Se la Roma dovesse dimostrare di essere cresciuta, non tanto a livello fisico quanto mentale, come ha fatto vedere in tante partite della nuova gestione, sarà più facile impostare il futuro.
La prima mossa del club sarà finalmente trovare un nuovo direttore sportivo o comunque un uomo che segue direttamente il mercato dopo l’addio a Tiago Pinto. Tanti i nomi sul tavolo della dirigenza, anche se negli ultimi giorni due stanno tenendo banco. Sono candidature legate al passato di De Rossi, perché lo conoscono bene, come Nicolas Burdisso e Aleksander Kolarov.
A rovinare però questo quadro idilliaco però potrebbe essere il ritorno degli ottavi di Europa League contro il Brighton. In campo la superiorità della Roma è stata netta anche al di là del 4-0 finale, e questo non è andato giù al club inglese.
Alcuni dirigenti britannici avrebbero fatto notare a un delegato Uefa presente all’Olimpico cori offensivi e omofobi intonati dai tifosi della Roma. In più ci sarebbe stato un lancio di oggetti, come petardi, accendini, bottigliette d’acqua e monete.
Ma soprattutto il Brighton avrebbe chiesto alla UEFA, come anticipa The Athletic, di riesaminare la visione del VAR che ha permesso di convalidare il gol del 3-0. La posizione di Gianluca Mancini era apparsa dubbia ma poi giudicata regolare. Prima del ritorno sono attese conferme o ribaltoni.