La perquisizione della Guardia di Finanza nella sede del Milan apre degli scenari inquietanti: il club ora rischia
Levata di scudi e difesa ad oltranza. Questa la prima risposta della società rossonera all’inaspettata decisione della Guardia di Finanza di avviare un procedimento d’indagine nei confronti dell’attuale Ad Giorgio Furlani e del suo predecessore, Ivan Gazidis, in merito al passaggio del club rossonero dalle mani del fondo Elliott a Red Bird, conclusasi nell’agosto del 2022.
Indagati dalla Procura di Milano con l’ipotesi di reato di “ostacolo all’autorità di vigilanza della Federcalcio sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio“, i due dirigenti avrebbero subìto anche delle perquisizioni nelle loro abitazioni, oltre che il temporaneo sequestro di telefoni cellulari e PC.
Durante la perquisizione nella sede rossonera era presente anche il Chief financial Officer Stefano Cociri, che avrebbe rassicurato tutti sull’estraneità del Milan rispetto ai reati contestati.
“In merito alla perquisizione avvenuta nella propria Sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine […] ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente“, si legge in una nota rilasciata dal club di Via Aldo Rossi. Già, ma cosa si contesta nello specifico al Milan?
Dopo la scontata smentita del fondo Elliott sulle ipotesi di reato contestate alla precedente amministrazione e a quella attuale, gli addetti ai lavori hanno fatto il punto della situazione. L’ipotesi dei magistrati milanesi è che il club non sia in realtà del fondo statunitense RedBird presieduto da Gerry Cardinale, ma che in realtà sia sempre rimasto e sia tuttora sotto l’influenza e il controllo di un venditore solo apparente. Ovvero lo statunitense Elliott del finanziere Paul Singer.
Se tale scenario dovesse essere confermato, il Milan avrebbe violato le norme sulle comunicazioni obbligatorie alla FIGC e l’articolo 5 del regolamento Uefa sulla multiproprietà. L’ipotesi sulla quale i PM di Milano, Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, starebbero cercando conferme è quella dei ‘fondati dubbi sull’effettiva proprietà’.
Sembrerebbe emergere la circostanza che la maggior parte del capitale utilizzato per la transazione di compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile alla stessa Red Bird. L’ipotesi è dunque che il fondo Elliott conservi in realtà allo stato attuale il controllo sostanziale del club.
Inutile negare che nell’ambiente rossonero, al di là delle smentite di rito, si respiri ora un’aria abbastanza pesante. Sulle possibili conseguenze di un indagine di cui non si conoscono ancora i tempi di chiusura, si è espresso senza mezzi termini Fabio Ravezzani, Direttore di TeleLombardia, il quale attraverso il suo profilo X non ha certo nascosto la sua preoccupazione.
“Diciamola tutta: la clamorosa perquisizione della Finanza nelle sede Milan lascerebbe supporre reati gravi. Ma non riesco a capire che vantaggio poteva trarre Elliott da una finta vendita. Bastava non cedere il club. Perché infilarsi in una situazione potenzialmente pericolosa?“, si chiede Ravezzani sui social. Se lo chiedono anche i tifosi del Diavolo…
Il talento argentino è alle prese con i suoi soliti fastidi nonostante le coccole di…
Il Milan domani sfida la Juventus in campionato: Luca Cohen ci va giù duro e…
In casa Roma scoppi la bufera attorno a Paulo Dybala: l'annuncio sull'attaccante argentino lascia i…
L'esonero in Serie A continua a far discutere: non si parla d'altro nelle ultime ore…
L'addio di Sarri alla Lazio di nuovo sotto i riflettori, spunta la vicenda che fa…
L'ex centrocampista laziale che tanto ha fatto innamorare i tifosi, torna a parlare e lo…