La Lazio riparte da Igor Tudor e in molti si chiedono come giocherà il tecnico ex Marsiglia: ecco la risposta a questo quesito
La stagione alla deriva e le dimissioni di Maurizio Sarri hanno aperto a un cambiamento radicale, fin da subito, sulla panchina della Lazio. Un cambiamento che è sfociato prima nella scelta di Martusciello e poi nella decisione di Lotito di virare su Igor Tudor, il migliore degli allenatori liberi in questo momento.
I contatti si sono intensificati negli ultimi giorni, con un accordo da circa due milioni di euro l’anno e che non dovrebbe andare oltre il 30 giugno 2025. Insomma, una nuova era è pronta a iniziare nella Capitale e la speranza dei tifosi è che possa portare fin da subito risultati soddisfacenti per raddrizzare una stagione che attualmente vede i biancocelesti fuori anche dalle coppe europee.
Tudor arriverà dopo il match contro il Frosinone, in cui la squadra sarà chiamata a una reazione importante, ma è già tanta la curiosità per capire come l’allenatore metterà in campo gli undici titolare e quali saranno le nuove gerarchie in rosa. Sicuramente il dogma di Sarri, legato sempre e comunque al 4-3-3, non ci sarà più, mentre avanzerà un certo trasformismo tattico, ancora da definire.
Tutti i moduli di Tudor e nuovi principi: inizia la nuova era alla Lazio
Tudor punterà di sicuro sull’intensità, la grinta e i duelli vinti, ciò che ha caratterizzato anche la sua carriera da calciatore e che sta cercando di portare anche ora nelle sue esperienze in panchina. Dal punto di vista tattico, si tratta comunque di un tecnico preparato e convinto dei suoi principi.
Non disdegna la difesa a tre, anzi potrebbe partire proprio da lì. Sono crescenti le chance che la Lazio torni al 3-5-2, o forse al 3-4-2-1, che permetterebbe di sfruttare le capacità degli interpreti offensivi, non isolare Ciro Immobile al centro dell’attacco, ma porterebbe anche maggiore solidità. In tal senso, a perdere il posto potrebbe essere uno tra Zaccagni e Luis Alberto.
Giocherebbero entrambi, invece, nel 4-3-2-1, il più classico degli alberi di Natale, che ha rispolverato anche Daniele De Rossi per la Roma. Lì a cambiare sarebbe soprattutto la posizione di Zaccagni e Felipe Anderson, più dentro al campo rispetto al recente passato. Novità insomma, come tutte quelle che caratterizzano una nuova era.