Emilio De Leo, storico vice di Mihajlovic, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’ex allenatore del Bologna: le sue parole commuovono tutti.
Uno come Sinisa Mihajlovic non si dimentica facilmente. Oggi il mondo del calcio avrebbe bisogno dei suoi valori umani positivi, del suo coraggio decisamente fuori dal comune. L’ex allenatore del Bologna è stato una grande persona prima ancora che un professionista eccezionale. Il che va sottolineato, poiché non è da tutti.
Purtroppo è già passato più di un anno dalla sua tristissima scomparsa, la quale ha generato un vuoto forse incolmabile. Sinisa ha tentato con tutte le sue forze di vincere la battaglia più importante della sua vita, per distruggere il mostro che si era impossessato del suo corpo. Alla fine, però, si è dovuto arrendere, ma non ha mai rinunciato a combattere.
D’altronde, Mihajlovic era proprio questo: un combattente nato, destinato a lottare costantemente al fine di superare qualunque barriera. Però la leucemia mieloide acuta rappresentava un ostacolo troppo grande per essere superato. Eppure lui continuava a sorridere, anche durante i periodi più bui. Ed è rimasto al fianco della squadra rossoblù finché il fisico e la mente glielo hanno permesso.
Una storia che merita di essere raccontata alle nuove generazioni, nella speranza che la maggior parte dei ragazzi traggano ispirazione. La società moderna lascia alquanto a desiderare, ragion per cui è necessario omaggiare ogni tanto figure del calibro di Mihajlovic, che in passato sono state in grado di dar vita ad un’impronta gigantesca.
Lo si evince pure dalle recenti dichiarazioni di Emilio De Leo, storico vice di Sinisa sulle panchine di Milan, Torino, Sampdoria, Bologna e quella della nazionale serba. Insomma, De Leo evidentemente conosceva benissimo il fuoriclasse nato a Vukovar, in Croazia, il 20 febbraio del 1969, quindi chi meglio di lui fuori dal contesto familiare per descriverlo.
De Leo su Mihajlovic: “Ecco il suo insegnamento più grande”
Il secondo di Mihajlovic gli ha dedicato parole al miele durante il programma Onda Azzurra su ‘Onda Web Radio’: “L’insegnamento più grande di Sinisa è stato quello dell’approccio determinato e sereno, che ti permette di comprendere come nessun ostacolo sia davvero insormontabile“.
De Leo aggiunge che in caso di sconfitta il prestigioso collega non faceva mai ricorso ad eventuali alibi, perché questa è la prima strada per mettere in atto l’autodistruzione. Inoltre, sottolinea come il calcio sia in grado di trasformarsi talvolta in una magnifica opera d’arte, rappresentando così la grande bellezza.
Non è un caso che il percorso di Mihajlovic si sposi a meraviglia con tale concetto. A tratti abbiamo avuto a che fare con una sorta di supereroe, al quale siamo stati costretti a dire addio fin troppo presto. Sinisa a modo suo stava contribuendo a salvare il calcio e gli appassionati, quelli veri, non finiranno mai di ringraziarlo.