Sarebbe successo 17 anni fa quanto denunciato dall’ex arbitro, che esce allo scoperto in un’intervista rilasciata quest’oggi.
Precisamente ai microfoni di CalcioNapoli24, nel corso della trasmissione odierna condotta da Vincenzo Credendino, l’ex arbitro italiano ha così raccontato quello che è lo scenario all’interno del mondo arbitrale e sul quale, ancora oggi, emergono nuove verità sulla classe arbitrale.
Continuano le indagini per le dichiarazioni scottanti fatte a Le Iene e anche oggi, dopo i diversi rumors sulla classe arbitrale – sulla quale si è difesa la stessa AIA -, ha preso voce un altro ex arbitro in merito a quanto accade all’interno della stessa dirigenza degli arbitri.
Prende voce un altro ex arbitro per quanto riguarda le denunce che vengono fatte alla classe arbitrale, con le parole anche dell’ultimo servizio a Le Iene, andato in onda dopo quelle in anonimo di qualche mese fa, rilasciate pubblicamente quest’oggi.
Un mondo nel quale continua a credere lo stesso ex arbitro, considerando la presenza del figlio tra gli arbitri italiani, ma che ha voluto lasciare nei primi anni duemila.
La situazione riguarda infatti Antonio Iannone, ex arbitro che nel 2007 rassegnò le dimissioni per scelta personale, dopo alcune cose sulle quali non è stata fatta luce secondo le sue stesse idee, chiarite quest’oggi ai microfoni dell’emittente CalcioNapoli24.
Ha parlato l’ex arbitro di Serie A, Antonio Iannone, che ha spiegato quanto successo diciassette anni fa quando rassegnò le dimissioni per alcune vicende all’interno della classe arbitrale: “Sta emergendo una cosa sul caso arbitro ed è solo ciò che si aggiunge ad un percorso cominciato mesi fa quando sono state denunciate alcune cose poco chiare. Io ho fatto parte di quel mondo nel 2007, perché mi sono dimesso a causa di alcune cose che non riuscivo a capire, non perché sono un folle come a molti fa comodo pensare. La mia situazione, è chiaro, è una situazione diversa. Parliamo di cose di 17 anni fa”.
L’ex arbitro ha continuato, nella sua intervista, parlando di quella che è la situazione arbitri in Italia: “Posso farmi un’idea di ciò che ho vissuto sui vertici tecnici. Io, da ex arbitro che si è dimesso, continuo a dirvi che credo nel ruolo dell’arbitro. Ci sono diverse persone che senza un riconoscimento economico adeguato, si mettono a totale disposizione dell’associazione arbitrale. Questo è un lavoro che va elogiato, però poi c’è appunto il lato negativo. Io mi sono dimesso dall’AIA e dalla CAN. Sono rimasto deluso, credevo tanto in tutto questo. Ero arrivato ai vertici per merito, poi sono venuto con la mia pelle dentro delle dinamiche che non mi erano chiare e per tale motivo, ho scelto di fermarmi. Mi aspettavo chiarimenti, ma non sono arrivati. Ho preferito fare questa scelta”.
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