Tifosi italiani addolorati, lutto atroce scuote il mondo del calcio

Uno degli eroi di una squadra storica ci ha lasciati a soli 64 anni: i tifosi italiani piangono un grande protagonista degli anni ’80

Alcuni calciatori sono talmente importanti per il pubblico e i tifosi da trascendere totalmente lo status di semplici sportivi e diventare dei veri e propri eroi. Per le loro prestazioni in campo o per il legame tra loro, la città e la maglia che indossano, questi giocatori sono degli idoli per i fan della squadra e non solo.

Lutto
Tifosi italiani in lutto: morto un grande idolo – controcalcio.com

Questo legame è ancora più grande e si rafforza ancora di più quando il giocatore in questione è legato a doppio filo con la squadra, essendo nativo della città che questa rappresenta e, come spesso accade, tifosissimo di quei colori che hanno caratterizzato la sua vita fin da bambino.

È il caso di Giovanni Caffaro, indimenticabile colonna del Bari degli anni Ottanta, una squadra talmente legata al proprio territorio da avere 6 uomini sugli 11 titolari provenienti proprio dal capoluogo della Puglia, tra i quali proprio il portiere.

Il calcio piange Giovanni Caffaro, portiere del “Bari dei baresi”, morto a soli 64 anni

Nato nella città di San Nicola il 29 febbraio 1960, Caffaro aveva cominciato la propria carriera da calciatore nella Primavera biancorossa agli ordini di Enrico Catuzzi, che sarà l’allenatore dello storico Bari 1981-82 che conquistò il cuore dei tifosi di tutta Italia. Un anno prima di approdare in prima squadra, però, Caffaro si distinse anche con la formazione degli under che vinse la Coppa Italia 1980-81.

Esordì in prima squadra alla quinta giornata del campionato di Serie B 1981-82, in casa del Catania, prendendo il posto del portiere titolare Angelo Venturelli, che aveva subito un infortunio. Pur non trovando continuità in quella spettacolare stagione, durante la quale il Bari di Catuzzi espresse un gran bel gioco e finì al quarto posto in cadetteria, fu comunque una colonna portante della squadra negli anni successivi tra Serie B e Serie C, quando i Galletti erano conosciuti come la squadra “ammazza grandi” per eccellenza, viste le grandi performance in Coppa Italia contro grandi squadre di Serie A come Juventus e Fiorentina.

Dopo una lunga carriera in Puglia, tra Barletta e Monopoli, Caffaro appese i guanti al chiodo e si dedicò alla sua vera missione: la formazione dei giovani. Aprì proprio a Bari la scuola calcio “Campo Paradiso”, poi rinominato “Green Park”, che per 32 anni è stato un punto di riferimento per i ragazzi del capoluogo pugliese. Successivamente è stato responsabile dell’area tecnica della New Football Academy Bari, ruolo dal quale è stato costretto a dimettersi pochi mesi fa a causa della malattia che lo ha portato via a soli 64 anni.

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