“Non posso più giocare a calcio”, l’ex fenomeno della Serie A deve ritirarsi. Addio dolorosissimo, il triste annuncio
Ha incantanto il mondo con le sue giocate da campione. Protagonista in Serie A con le maglie di Palermo e Roma, a soli 34 anni, è costretto a dire addio al calcio per problemi fisici. Lo ha annunciato lui stesso in una lunga e dolorosa intervista nella quale ha parlato del suo calvario, dei suoi disperati e inutili tentativi per continuare a giocare, di quello che sarà il futuro.
Javier Pastore ha illuminato i campi di tutto il mondo: dopo gli inizi in Argentina, nel 2009 è sbarcato in Sicilia per iniziare la sua prima avventura in Europa. Con il Palermo è stato straordinario, tanto da convincere Leonardo, tre anni dopo, a spendere tanti soldi per portarlo al Paris Saint-Germain. Lì ha avuto modo di riempire il suo Palmares con qualche trofeo, fino a quando nel 2018 ha fatto ritorno in Italia per andare alla Roma, dove però ha iniziato ad avere i primi problemi che lo hanno portato oggi, a soli 34 anni, a doversi ritirare. “Ho una protesi tutta di ceramica all’anca, solo così ho potuto avere di nuovo una vita normale“, ha raccontato a La Nacion.
Deve ritirarsi: “Non posso più giocare”
“Non ce la facevo più a sopportare il dolore“, è così che inizia l’intervista di Pastore in cui spiega i motivi della sua decisione di appendere gli scarpini al chiodo. “La mia testa mi diceva ‘smettila’, non volevo più soffrire“, ma la voglia di continuare a giocare a calcio era troppo forte, fino a quando non ha dovuto arrendersi.
L’ex trequartista del Palermo ci ha provato in ogni modo: “Ma non ottenevo mai il risultato sperato. Riuscivo a giocare e ad allenarmi, ma non migliorava la qualità della vita. Dopo una partita dovevo stare due giorni a letto per il dolore“, una situazione impossibile da sopportare ancora a lungo. “Ero arrivato al punto che giocare non era più un piacere ma un castigo“, e quindi l’inevitabile decisione di smettere. Pastore sapeva che sarebbe finita così: “Gli anni di sofferenza mi hanno preparato al ritiro. La mia testa non pensa di giocare di nuovo a calcio, ma tornare a correre sì. Se mi sentirò bene, tornerò a farlo“. Insomma, il calcio diventerà presto solo un ricordo. Un ricordo indimenticabile, come quelli che ha regalato ai tifosi del Palermo, del Psg e dell’Argentina negli anni migliori della sua carriera.