Il Milan ha una gemma in grado di fare la differenza: dice tutto in diretta, per lui è già ai livelli di Kylian Mbappé
Se c’è un calciatore al mondo, in questo momento, che può davvero scrivere la storia e condurre la sua squadra da solo al successo è sicuramente Kylian Mbappé. Il fenomeno del PSG passerà in estate al Real Madrid con ogni probabilità, e cercherà anche lì di fare la differenza, soprattutto per la conquista della Champions League.
Di sicuro, un calciatore del genere al momento è assolutamente fuori portata per la Serie A per motivi tecnici ed economici, anche se il suo apprezzamento per il Milan non l’ha nascosto e ha già fatto discutere parecchio tanti tifosi. Proprio il Diavolo, però, può gioire per le recenti prestazioni, almeno in campo europeo, di un calciatore trascinante e a tratti imprendibile.
Stiamo parlando ovviamente di Rafael Leao, che nella scorsa stagione ha fatto la differenza nel percorso che ha portato i rossoneri alla semifinale di Champions League, soprattutto nel match contro il Napoli. Quest’anno, nonostante non abbia dato il meglio dal punto di vista realizzativo in Serie A, vuole ripetersi in Europa League, già a partire dal doppio scontro diretto con la Roma di Daniele De Rossi. Intanto, per lui arriva un grande complimento.
Daje Ale esagera su Leao: “È un extraterrestre”
Daje Ale si occupa generalmente di Roma, per cui è anche insider oltre che grande tifoso. Durante la diretta di Controcalcio, però, in questo caso, si è soffermato anche sul Milan e in particolare sulle prestazioni di Rafael Leao.
Ha detto, infatti: “Potenzialmente, perché è discontinuo, Rafael Leao è il calciatore più forte della Serie A. L’unico extraterrestre della A è proprio lui, l’unico problema del portoghese è che non è continuo, è la testa. Se Leao giocasse concentrato tutte le partite…”.
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Il pensiero di Alessio Manieri trova subito la risposta di Damiano Er Faina: “Il suo problema è Stefano Pioli, con Simone Inzaghi sarebbe ai livelli di Mbappé“. Un paragone sicuramente di lusso per l’ex Lille. La pensa diversamente Luca Cohen: “Bisogna smetterla con il discorso del ‘potenzialmente'”. E conclude dicendo è un campione può definirsi tale solo se ha anche la mentalità necessaria per fare sempre la differenza. E voi da che parte state?