La classe degli arbitri, al termine di ogni turno di campionato in ogni angolo del mondo, finisce sempre al centro della bufera. In tal senso, la Federcalcio lavora ad una rivoluzione che non ha precedenti. Arriva, infatti, la macchina della verità. Vediamo di che cosa si tratta e come funziona.
Nel mondo del calcio i direttori di gara, come è noto, sono esposti a delle pressioni davvero impressionanti. Molto spesso, infatti, vengono usati come capro espiatorio per dei problemi strutturali di alcuni club, mentre in altri casi si rendono autori di errori a dir poco plateali. Cosa per molti del tutto inaccettabile, dal momento che la VAR era stata inserita, come tecnologia, proprio per evitare che accadessero episodi di questa natura. In Federazione, stufi di questa situazione, si è deciso di percorrere la strada di un cambiamento tanto radicale quanto epocale. Sarà usata, infatti, la macchina della verità per togliere ogni dubbio. Andiamo a vedere di che cosa si tratta e come sarà utilizzato dalle autorità preposte.
Tutto il mondo è paese. Soprattutto quando si parla di arbitri. Non a caso verrà introdotto uno strumento che raramente è stato usato prima nella storia del genere umano se non in contesti specifici e particolari. Figurarsi nel mondo del calcio.
Lo scorso gennaio l’ex attaccante del Milan Shevchenko è diventato il presidente della Federcalcio ucraina e per risolvere il problema delle partite truccate ha deciso di usare misure drastiche. Gli arbitri, infatti, saranno sottoposti al test del poligrafo, con questo strumento che in alcuni casi viene usato anche in ambito giuridico.
Per chi non lo sapesse il poligrafo è la cosiddetta macchina della verità. Misura, infatti, tutta una serie di parametri per stabilire se una persona sta dicendo o meno la verità. Chi non dovesse superare questo test non potrà più arbitrare e l’obiettivo è quello di sradicare un fenomeno come quello della corruzione ampiamente diffuso. Inoltre, le designazioni arbitrali avverranno in un altro modo. Ci sarà il sorteggio integrale, quindi gli arbitri saranno assegnati ad una determinata partita solo per volontà del fato. Come, insomma, se si trattasse di una autentica lotteria. Shevchenko vuole lasciare il segno nella Federazione ucraina ed intende partire proprio dalla classe arbitrale.
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