Quello che è successo in settimana, porta strascichi non da poco all’interno dello spogliatoio del Barcellona.
Una situazione legata a quanto emerge dalla difficile situazione in campionato e alla rimonta inaspettata che lo stesso Barça – che si divide le colpe con Xavi Hernandez per le scelte di formazione quando è stato espulso Araujo – non ha digerito nel corso di questi giorni.
Le interviste hanno portato ad una rottura inevitabile, per le dichiarazioni legate al proprio compagno di squadra e che potrebbero, in una riunione interna al Barcellona, portare all’esclusione dalla rosa di uno dei calciatori in questione, per quanto emerso al seguito dei giorni di Barcellona-PSG, gara che ha compromesso totalmente la stagione dei catalani.
Rischia di finire a zero titoli l’annata di Xavi Hernandez, per quella che doveva essere la sua ultima sulla panchina dei catalani, considerando il suo addio già annunciato su ciò che accadrà a fine anno, precisamente cancellando gli accordi ancor prima della scadenza del suo contratto, che è fissata 30 giugno 2025.
Un’annata che sperava di concludere accedendo quantomeno alle semifinali di Champions League e, considerando il potenziale cammino “facile” sulla carta, perché era finito dall’altra parte del tabellone di Manchester City e Real Madrid, con il club dei Blancos che si trova al primo posto e ormai quasi irraggiungibile per lo stesso club catalano.
Una situazione che non è piaciuta sicuramente a Xavi, oltre alla società, che ha visto Ilkay Gundogan puntare il dito contro uno dei suoi compagni di squadra, nel corso di un’intervista del post-partita di Barcellona-PSG. Tale rottura, qualora non dovesse essere risolta – magari anche pubblicamente – potrebbe portare all’addio del calciatore, a fine stagione, e occhio alla possibile destinazione in Serie A.
Le dichiarazioni nel post-partita di Gundogan, sono chiare. Si è scagliato contro Araujo, dicendo pubblicamente: “Non sei certo di prendere il pallone? Allora non fare quella entrata…”
Lo stesso Araujo, ha risposto ad alcuni giornalisti, in maniera netta: “Meglio che non dico cosa penso perché certe cose restano negli spogliatoi. Ho dei valori. Siamo tristi tutti dopo l’eliminazione, l’intervento è fortuito. Responsabile dell’eliminazione? Assolutamente no, condiziona la partita, ma tante cose influiscono una partita di calcio”.
L’ingaggio di Gundogan è enorme, ma occhio comunque alla possibilità di vedere la rescissione contrattuale dal Barcellona, che favorirebbe poi il suo arrivo in Serie A. Sullo sfondo resta vivo l’interesse dell’Arabia Saudita, ma Gundogan stesso potrebbe voler concludere la carriera ad alti livelli in Europa.
Dopo un solo anno in blaugrana, occhio alle possibilità di vederlo alla Juventus o al Milan, unici club italiani al momento che potrebbero permettersi un colpo di tale portata, per i circa 10 milioni a stagione che percepirebbe. Da ricordare che da una parte c’è la Juventus, pronta a liberarsi dell’ingaggio di Pogba e con Rabiot che ha un futuro incerto, dall’altra l’esigenza del Milan di prendere un trequartista o una mezz’ala, nelle caratteristiche proprio di Gundogan.
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