L’avventura di Stefano Pioli al Milan si avvicina al capolinea: intreccio anche con il futuro di Rafael Leao, addio necessario
Il Milan fallisce un altro obiettivo stagionale, con l’eliminazione ai quarti di finale di Europa League per mano della Roma. I rossoneri erano convinti di poter arrivare fino in fondo sul palcoscenico continentale, ma il verdetto della doppia sfida è stato netto. Giallorossi superiori, il Diavolo ha visto riemergere tutti i suoi difetti principali. E ora per Stefano Pioli l’addio è vicino.
Il tecnico è stato sostanzialmente surclassato da De Rossi nella doppia sfida, con fasi, tra l’andata e il ritorno, che hanno visto la Roma dominare sugli avversari. Al Milan non è bastato, all’Olimpico, avere un’ora di superiorità numerica per la rimonta. Lo sforzo ha partorito soltanto la rete di Gabbia nel finale, arrivata troppo tardi per dare forza agli ultimi assalti.
Del doppio quarto di finale europeo resteranno negli occhi, in chiave Milan, l’atteggiamento troppo passivo per larghi tratti della gara d’andata a San Siro. E al ritorno la confusione tattica di Pioli, che si è consegnato ai rivali con scelte discutibili che non hanno prodotto esiti.
Se a questo appuntamento, il tecnico arrivava con il vento in poppa, adesso risalgono le quotazioni dell’esonero. Tempo scaduto per lui, che sembra non poter dare più nulla a una squadra condotta in cinque anni comunque a uno scudetto e a una semifinale di Champions. Il suo destino potrebbe essere legato anche a quello di Rafa Leao.
“Leao e il Milan non crescono più”, il verdetto che sancisce l’addio di Pioli
Il portoghese non è riuscito a incidere nella doppia sfida con la Roma, anche se nella gara di ritorno ha almeno dato segnali dopo la pessima prova precedente. Ma il suo rendimento secondo qualcuno è la prova per la quale al Milan servirebbe un allenatore diverso.
Tra i sostenitori di questa tesi, il giornalista Sebastiano Sarno di ‘Ocwsport’, secondo cui Leao dovrebbe mettersi alla prova in maniera differente. Implementando il suo gioco e venendo seguito da un allenatore capace di spronarlo maggiormente.
“Pioli è stato ideale per il primo Leao, mettendolo in una comfort zone – ha spiegato – Adesso, però, quella non basta più. E’ arrivato il momento in cui Leao capisca che quella comfort zone al Milan non deve esistere. Pioli non sta peggiorando, ma non sta crescendo insieme al Milan. Leao ha bisogno di un allenatore che gli faccia capire cose diverse“.